Napoli, cantieri eterni sbloccati dopo anni di contenziosi: «Patto sugli edifici antichi»

Gli industriali chiamano e Manfredi lancia la sfida mettendo sul tavolo un'agenda urbana per Napoli da costruire con un partenariato pubblico privato

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi
di Luigi Roano
Lunedì 27 Febbraio 2023, 11:20
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Nell'intervista pubblicata ieri da Il Mattino il leader degli industriali Costanzo Jannotti Pecci ha lanciato un grosso grido d'allarme puntando l'indice da un lato contro le Istituzioni nazionali per la enorme differenza di fondi arrivati al nord rispetto al sud. «Tra aiuti Covid e sostegno per il caro energia alle imprese del Centro-Nord sono stati erogati quasi 22 miliardi (+265%), contro appena 3 (-10%) indirizzati a quelle del Sud. Viene da pensare al gattopardesco tutto è cambiato perché nulla cambi» dice Jannotti Pecci con una malcelata punta di amarezza. E dubbi ne nutre anche rispetto ai fondi del Pnrr da destinare al meridione: «Se continua questo andazzo ci ritroveremo tra qualche anno a consuntivare un Pnrr in cui la famosa riserva del 40% è rimasta sulla carta. Si dirà allora, c'è da scommetterci, che è stata colpa delle inefficienti amministrazioni meridionali, dimenticando che il Piano dovrebbe servire anche a colmare le differenze quantitative e qualitative presenti tra le burocrazie del Centro-Nord e del Sud». Dall'altro però il presidente degli industriali napoletani lamenta un numero cospicuo di «occasioni mancate» dalla città e chiama in causa il Comune guidato dal sindaco Gaetano Manfredi. Il quale su alcuni punti spiega come stanno le cose, a iniziare dai cantieri eterni che si aprono e non si chiudono mai. Un colloquio - quello con l'ex rettore - nel quale si colgono segnali di speranza per la città e anche aperture di credito agli stessi imprenditori. 

«Abbiamo ereditato - spiega il sindaco - numerosi cantieri bloccati per contenziosi giudiziari o per problemi amministrativi: li stiamo sbloccando innescando processi economici virtuosi.

A partire dai cantieri Unesco, quelli della linea 1 e 6 della Metropolitana fino ai cantieri relativi al patrimonio comunale e ai parchi cittadini». Il sindaco non entra nel merito del Pnrr e della polemica nazionale però fa due conti su quello che sta facendo con quei fondi Palazzo San Giacomo. «Quanto ai finanziamenti del Pnrr - racconta l'ex rettore - alcune gare sono state già indette ed altre lo saranno a breve. Quindi partiranno i lavori di Albergo dei Poveri e Molo San Vincenzo, per i quali però abbiamo già avviato aperture temporanee per restituirli alla città. Grazie ai fondi della Città Metropolitana e al Bilancio comunale approveremo tra qualche settimana e avvieremo la manutenzione straordinaria delle strade e dei siti culturali comunali». Manfredi crede molto nella cooperazione tra pubblico e privato è una delle sue bandiere politiche, del resto finanziamenti pubblici non ce ne sono e se si vogliono migliorare le vite dei cittadini quella di un giusto rapporto con il mondo delle imprese è una strada da percorrere. 

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In questo senso l'ex rettore non ha molti dubbi e fissa i possibili ambiti di cooperazione che coincidono appunto con le esigenze della città. «Siamo favorevoli - dice Manfredi all'iniziativa privata in città ovvero nello specifico gli investimenti nella Portualità, nell'impiantistica sportiva, nella capacità ricettiva alberghiera, nella trasformazione di Napoli est e nella rigenerazione urbana delle periferie. Ci sono tante opportunità di investimento e lo strumento del partenariato pubblico-privato sarà utile. Su Bagnoli stiamo accelerando sulle bonifiche, stiamo poi discutendo con Invitalia sul rapporto pubblico-privato per accelerare sugli investimenti». Insomma, gli industriali chiamano e Manfredi lancia la sfida mettendo sul tavolo un'agenda urbana per Napoli da costruire con un partenariato pubblico privato. Un tema non nuovo per Manfredi. Su Napoli est ha varato una variante al Piano regolatore generale per cercare di attrarre investimenti in quello che ritiene essere l'autentico polmone di sviluppo per la città. Un'area dove insistono già i distretti dell'aerospaziale e dove Manfredi intende valorizzare la linea di cosa riutilizzando gli ex capannoni industriali. Nella ex Manifattura tabacchi - per esempio - è previsto il centro Agritech assieme alla Federico II e appunto ai privati. C'è già l'Academy della Apple e con la Variante al Prg si dovrebbero rilanciare quartieri come il Centro direzionale dove la scommessa è dare nuove destinazione d'uso ai grattacieli della cittadella disegnata da Kenzo Tange. Il sindaco intende valorizzare l'esistente a partire dai tanti edifici in capo al demanio statale sui quali gli industriali hanno messo gli occhi per trasformarli in asset di sviluppo. Il sindaco è disponibile ad appoggiare questa battaglia e ,lo dichiara apertamente. «In città - conclude l'ex rettore - vi sono molti edifici storici di rilievo come l'ex hotel de Londres, l'ex Pretura, Palazzo Fondi che appartengono al demanio statale e tanti altri. Destinarli a nuove funzioni può essere una opportunità importante che ci vede favorevoli, ma la scelta dipende dalla proprietà ovvero dalle autorità centrali». 

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