Napoli, de Magistris cerca l'aiutino nell'opposizione: 4 in bilico

Napoli, de Magistris cerca l'aiutino nell'opposizione: 4 in bilico
di Valerio Esca
Domenica 8 Novembre 2020, 10:56 - Ultimo agg. 9 Novembre, 11:24
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L'obiettivo è scongiurare il commissariamento di governo e lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale e per farlo il sindaco de Magistris ha bisogno dei voti dell'opposizione. Domani la prima seduta dell'assise cittadina per discutere del bilancio di previsione, fissate tre date in videoconferenza 9, 10 e 12 novembre. La maggioranza non ha più i numeri, balcanizzata, divisa, spezzettata. Il sindaco venerdì ha chiamato all'unità i rappresentanti dell'assemblea cittadina lanciando un appello: «Cooperare insieme in maniera leale nell'esclusivo interesse della città».

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Una sorta di àncora alla quale possano aggrapparsi quei pezzi di opposizione che decideranno di restare in aula, pur non votando il documento contabile. Oramai è una questua al secondo piano di palazzo San Giacomo: sono più presenti i consiglieri di opposizione che quelli di maggioranza. La stanza del capo di Gabinetto Pollice è il punto di arrivo. Ma chi sono i consiglieri della minoranza che quasi quotidianamente si intravedono nelle stanze dei bottoni del Municipio? Gli indiziati che potrebbero permettere al Consiglio di restare in piedi fino a maggio sono Salvatore Guangi (Forza Italia), Mimmo Palmieri (Napoli popolare), Anna Ulleto (gruppo misto), Marco Nonno (Fratelli d'Italia).

Quest'ultimo è stato appena eletto consigliere regionale, ma ha deciso di mantenere la doppia carica, anche in Comune.


VERSO IL VOTO
Tre dei quattro, Guangi, Palmieri e Ulleto hanno già fatto il gioco degli arancioni nelle ultime sedute. Il gruppo dei forzisti è stato però richiamato dal coordinamento regionale: «Non si può rimanere in aula ha spiegato il capogruppo di FI Stanislao Lanzotti Questa è la linea del partito espressa dal coordinatore regionale e condivisa dal coordinamento cittadino. Un mese fa abbiamo incontrato de Magistris chiedendogli di ammettere pubblicamente di non avere una maggioranza e di aprire espressamente alle opposizioni. Ma non mi pare che il messaggio del sindaco, seppur legittimo e sacrosanto, vada in quella direzione». Guangi dà un colpo alla botte ed uno al cerchio. Da una parte avverte: «Abbiamo dichiarato che non saremo la stampella di de Magistris», dall'altra utilizza un low profile: «Richiamando il Consiglio ad un senso di responsabilità ha rimarcato ieri in un'intervista rilasciata al Mattino de Magistris ha comunque in parte accolto una nostra richiesta. Questo ci deve far riflettere, ma si deciderà anche in base al sub-emendamento che verrà presentato al bilancio».


L'OPPOSIZIONE
Anna Ulleto, eletta consigliera nelle liste del Pd alle ultime amministrative del 2016, si autosospese subito dopo, visto il suo coinvolgimento in una inchiesta per voto di scambio, relativa proprio alle elezioni comunali. Passata al gruppo misto, dove siede ancora oggi, la Ulleto si è resa protagonista negli ultimi consigli comunali, insieme ad altri suoi colleghi, per essere stata tra i rappresentanti dell'opposizione a mantenere in piedi il numero legale. Si sta cercando negli ultimi giorni di portare a compimento il corteggiamento a Marco Nonno (Fratelli d'Italia), consigliere comunale e appena eletto in Consiglio regionale. Tra gli indecisi anche due consiglieri di Italia Viva, Gabriele Mundo (candidato ma non eletto al Consiglio regionale con il partito di Renzi) e Manuela Mirra, presidente della commissione bilancio. Ovviamente basterà che i consiglieri restino in aula, pur astenendosi al momento del voto.


LA MAGGIORANZA
L'ossatura che dovrà reggere le tre sedute è quella del gruppo demA: l'ala barricadera del capogruppo Rosario Andreozzi, che esprime in giunta l'assessore alla Cultura Eleonora de Majo e l'ala più moderata composta da Cecere, Vernetti, Pace, Capasso, De Gregorio e Colella; Laura Bismuto ex demA oggi gruppo misto, i due ex Verdi Gaudini e Buono e la sinistra, che seppur con qualche mal di pancia alla fine pare orientata a votare il documento di bilancio. Hanno già dichiarato la propria contrarietà Nino Simeone, presidente della commissione Mobilità e Carmine Sgambati, capogruppo di Italia Viva. Tra i no anche quello del Pd, del M5S, La Città e Lega. Da valutare le diverse anime presenti nel gruppo misto.

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