Napoli, De Giovanni: «Io in campo con il Pd ​per difendere il Sud»

Maurizio de Giovanni ed Elly Schlein
Maurizio de Giovanni ed Elly Schlein
di Luigi Roano
Martedì 13 Giugno 2023, 10:19
5 Minuti di Lettura

Maurizio De Giovanni - scrittore affermato e tra i più letti in assoluto non solo in Italia - il suo attivismo in politica di che natura è? Si tratta solo di impegno civico?
«Credo che la politica si possa e fare vivendo ed esercitando la propria professione e soprattutto se si lavora nella comunicazione credo che certi valori vadano affermati con forza. Ma da qui a entrare in un partito, aderire alla linea politica scelta da altri è un discorso differente»

Vale a dire?
«Ho un libero pensiero credo di poter esercitare la mia funzione in maniera critica e penso di volerlo e poterlo fare senza appartenere necessariamente a un partito, o partecipare a una competizione elettorale».

Lei è un uomo di sinistra, domenica ha abbracciato Elly Schlein la segretaria del Pd dopo che in quel partito è confluito Articolo 1 cioè la sinistra. Qual è allora la sua posizione al riguardo?
«Ci sono moltissime anime della sinistra ora in quel partito, alcune mi vedono d'accordo con loro, altre molto meno, la mia rientra in questo campo di sinistra, ma non è esaurita perché il campo è ancora troppo largo».

Concretamente cosa significa?
«Il campo per me deve essere identitario, per esempio tutti parlano del sud ma nessuno mette in campo azioni per sanare le differenze che ci sono con il nord.

Anzi vedo azioni che vanno nella direzione opposta penso all'Autonomia differenziata e non vedo ancora azioni forti contro questa legge che è come il muro di Berlino».

Le sue parole sembrano un manifesto politico anche per la Schlein...
«È la mia posizione, l'Italia ha un muro alto che la separa dall'Europa».

Video

Il sindaco Manfredi è per il campo largo.
«È giusto da un punto di vista di un politico unire le opposizioni, si può camminare insieme per un pezzo di strada ma io continuo a credere che un partito debba avere una identità forte».

Però la Schlein si vede che la stima: se le chiedesse di testimoniare il suo impegno più da vicino magari alle elezioni europee dell'anno prossimo cosa risponderebbe?
«Guardi, sono stato chiamato assieme ad altri 87 cosiddetti "saggi" per redigere un manifesto, mi sono tirato indietro perché 87 sono troppi per fare un manifesto politico. Che tra l'altro andava fatto prima di scegliere il segretario che a quel manifesto avrebbe dovuto aderire. Invece è stato fatto il contrario».

Insomma, non risponderebbe alla Schlein?
«Dipende da cosa mi chiederebbe. Se dovessi partecipare a una competizione elettorale o manifestazione elettorale direi di no. Ma se dovessi scendere in campo a supporto del meridione per abbattere quel muro risponderei di sì. Dico di più direi di sì a chiunque mettesse in campo cose sulle quali siamo d'accordo».

Ma lei ha detto che la segretaria del Pd è una grande occasione per la sinistra...
«Lei è una splendida occasione, poi bisogna vedere se all'interno del partito, dove sono rappresentate tante anime diverse, la lasciano lavorare. Cosa farà il Pd per la lotta alle disuguaglianze che tendono ad allargarsi. Lo stesso discorso vale per la tutela dei diritti delle persone, e per quei bambini nati e cresciuti in Italia che vanno a scuola in Italia e non vengono riconosciuti come italiani. Ed è vergognoso. C'è il tema dei migranti che in una nazione dove c'è bisogno di manodopera vengono respinti. Io però mi ritengo poco malleabile e la politica è compromesso e non mi ritengo adatto. E le ripeto che su certi temi dove mi sento coinvolto direi di sì a chiunque li proponesse».

Anche se arrivassero da destra queste sollecitazioni?
«Chiariamo: l'Autonomia differenziata è una vergogna così come la politica praticata per i migranti e la "sostituzione etnica" sono cose assurde. Però sono d'accordo su moltissime cose che sta facendo il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Cose bellissime come quelle dei poli museali, Pompei, Capodimonte che sbarca al Louvre. Tutte azioni che nessun Governo precedente a questo ha mai fatto e va detto con chiarezza. Ma quello che sta facendo Sangiuliano non mi porta certo ad aderire alla sua parte politica».

Lei ha salutato con favore l'ingresso di Articolo 1 nel Pd, pur avendo molte riserve sui dem: perché?
«Perché la Schlein è una figura di sinistra e non si vedeva alla guida del Pd una figura di sinistra da tanto tempo. E questo è un punto centrale. E persone come Roberto Speranza, Arturo Scotto, il mio amico Sandro Ruotolo hanno aderito a quel partito perché c'è la Schlein. Mi auguro che la segretaria possa continuare questo percorso, ma se dovesse il Pd allontanarsi dalla mia idea di supporto agli ultimi e di abbattimento delle disuguaglianze sarei il primo a dirlo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA