Napoli: «Riuniamo i socialisti», il Psi guarda ad Europee e regionali

Parata di big al convegno nella sala Don Bosco: tema centrale, il rapporto con il Pd

Il convegno nella sala Don Bosco
Il convegno nella sala Don Bosco
di Dario De Martino
Sabato 25 Marzo 2023, 19:57
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Una lista alle elezioni europee del 2024 e un'altra a quelle regionali del 2025. Il socialismo riformista vuole tornare protagonista. E Napoli potrebbe rappresentare la sua start up. Lo spazio c'è. Ne sono convinti antichi e nuovi leader che ieri si sono ritrovati tutti insieme per dire «no» all’autonomia differenziata. Il convegno “Lavoro, scuola e sanità. I rischi dell'autonomia differenziata” è stata però anche l’occasione per tracciare la rotta politica di un'area culturale che ha voglia di rinascere. I progetti elettorali sono ancora un'idea in fieri, ma ci si lavora e potrebbero essere lanciati ufficialmente in occasione degli stati generali del socialismo in programma a giugno a Roma.

Un assaggio lo dà lo stesso segretario nazionale del Psi, Enzo Maraio: «Rimetterò insieme i socialisti, partendo da Napoli, e guardando al futuro.

Inizia una fase nuova. Il Psi si apre a tutte le realtà civiche e socialiste. Con gli stati generali del socialismo italiano abbiamo l'obiettivo di unire i socialisti e costruire una nuova prospettiva nel centrosinistra in vista delle prossime elezioni europee». E se il capoluogo campano è individuato come laboratorio per la rinascita è anche perché qui c’è la cultura e ci sono gli uomini che hanno vissuto da protagonisti l'epopea craxiana.

«Di fronte a una destra conservatrice, all'Esecutivo e a una sinistra che scivola nel movimentismo senza riuscire a costruire un’alternativa, l’esperienza politica socialista è indispensabile per dare una cultura di Governo alla sinistra», ha detto Giulio Di Donato, ex vicesegretario del Psi di Craxi, guardando quante accade nel maggior partito progressista italiano. Gli fa eco Felice Iossa dei circoli dell’Avanti: «Guardiamo con grande attenzione a cosa faranno i riformisti del Pd e il terzo polo. Non siamo qui solo per difendere la memoria storica ma soprattutto per unire nuovamente tutti i socialisti e riproporci sullo scenario politico». Ma sono concetti validi anche a livello territoriale. Lo sa bene Michele Tarantino, segretario campano del partito, che invita a ragionare in maniera unitaria sui prossimi appuntamenti elettorali: «Il centrosinistra in Campania esca dallo stallo degli ultimi mesi e cominci a discutere su come affrontare le prossime sfide, iniziando dalle elezioni amministrative. È necessario riavviare un dialogo, che ci conduca fino alle prossime regionali, allargando il campo della coalizione che oggi governa la Campania a tutte quelle forze che oggi sono all’opposizione del Governo Meloni. Nei prossimi mesi sarà necessario capire in che modo si vorrà affrontare l’appuntamento del 2025».

Già, il Partito democratico. Il rapporto con i Dem è stato un altro dei punti toccati più volte e che ha suggestionato di più i presenti. Erano circa un centinaio, tutti riuniti nella sala Don Bosco all'appuntamento moderato dal giornalista Gaetano Amatruda, insieme con Rosario De Maio e Marco Lamonica. Tra i presenti nomi noti del riformismo socialista napoletano e non solo: Antonio e Geppino Demitry, Felice Iossa (presidente dei circoli dell’Avanti), il professore Felice Laudadio, Roberto De Masi, Pasquale Sannino, Marcello Lala, Mimmo Palmieri e un’intera delegazione dell’associazione "Riformismo Oggi" presieduta da Giulio Di Donato. A nessuno di loro è sfuggita la stoccata rifilata ai Dem del segretario Maraio proprio sul tema del giorno, l’autonomia differenziata: «Quello dei socialisti è un no netto. Noi a differenza di altri, e di chi nel Pd deve farsi perdonare aperture e ammiccamenti sul tema, abbiamo le idee chiare». Per il numero uno del Psi «questa idea di federalismo spacca l'Italia e aumenta il divario nord/sud, in linea con il disastro di questi ultimi venticinque anni».

Anche Di Donato si schiera contro: «È una manifestazione di egoismo che fa a pugni con l’esigenza di una visione unitaria del Paese. Sorprende che su questo tema Fratelli d’Italia segua per ragioni tattiche il peggior leghismo». Chi da sempre si batte contro l’autonomia differenziata è la Uil. Il segretario regionale del sindacato Giovanni Sgambati ha partecipato all’appuntamento ribadendo che il «no all’autonomia vuol dire battersi contro le diseguaglianze che già oggi sono troppo elevate soprattutto nell'ambito sanitario, della scuola, perfino degli asili. Il progetto Calderoli - aggiunge Sgambati - rischia di aumentare ancora di più i divari ed è anche fortemente in contrasto sul finanziamento straordinario del Pnrr che serve proprio a diminuire il gap territoriale. Per questo - chiude - siamo sempre disponibili a costruire una rete quanto più vasta possibile per contrastare questo disegno».

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