Pd, è sfida con M5S per la leadership: Letta riunisce a Napoli i suoi sindaci

Pd, è sfida con M5S per la leadership: Letta riunisce a Napoli i suoi sindaci
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 23 Giugno 2021, 08:02
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«Napoli corre». È il titolo, suggestivo, che si sono dati i democrat per la kermesse di fine luglio in vista della sfida delle comunali. È la festa metropolitana del Pd che si tiene dal 22 al 25 luglio all'ippodromo di Agnano ma assume un valore diverso, anzi un rilievo diverso, perché avrà una caratura nazionale. Non solo quindi legata alla sfida di palazzo San Giacomo ma anche ai vari match delle amministrative e al rilancio del partito stesso. Non a caso a Napoli per la fine di luglio il Pd vuole portare il suo stato maggiore e una folta pattuglia di sindaci. Ci stanno lavorando il segretario provinciale e i vertici nazionali del partito. Perché, è il disegno di Enrico Letta, è a Napoli il 23 luglio che si vuole far partire la prima delle agorà democratiche lanciate l'altro giorno proprio dal segretario nazionale. 

Napoli non è stato scelto come luogo a caso. Perché è qui che è stato siglato il primo, e sinora unico, patto tra il Pd e i grillini per le sfide dei grandi comuni al voto. È c'è lintenzione di portare a Napoli non solo la maggior parte possibile di primi cittadini democrat ma anche i candidati sindaco della tornata di ottobre. E, quindi, l'ex ministro Roberto Gualtieri per Roma, Matteo Lepore per Bologna e Stefano Lo Russo per Torino. A cui potrebbe aggiungersi Peppe Sala da Milano in corsa per la ricandidatura. Oltre, ovviamente a Gaetano Manfredi in corsa a Napoli.

Un programma ambizioso a cui stanno lavorando il segretario provinciale Marco Sarracino e i vertici nazionali del partito. Proprio per lanciare da Agnano un'agorà democratica in vista delle amministrative d'autunno. È il primo tassello di una sorta di democrazia partecipata del partito che Letta aveva già annunciato nel suo discorso di insediamento al Nazareno. E la partenza da Napoli non è un caso. Anzitutto serve a ribilanciare una campagna elettorale, quella di Manfredi, lanciata a Napoli, o almeno questa è la percezione, più dall'ex premier Giuseppe Conte e dai grillini che dal Pd stesso. E poi si parte da qui proprio perché il primo patto (in queste ore si tenta anche a Bologna mentre è appena stato siglato per le regionali in Calabria) democrat-M5s è stato suggellato propri all'ombra del Vesuvio.

«È evidente che le primarie sono state importanti a Roma e Torino, che sono state rette da una sindaca di M5s, su cui noi diamo giudizio negativo. A Roma c'è stato anche un confronto duro con la Regione che è governata bene dal nostro Nicola Zingaretti. È evidente che a Roma e Torino andremo divisi rispetto a M5S. Ma siamo insieme a Napoli, in Calabria e cerchiamo una convergenza nella trasparenza e nella difesa della nostra identità», ha riassunto ieri il segretario del Pd Enrico Letta. 

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Oltre ai candidati delle grandi città e a una pattuglia folta di primi cittadini a Napoli è prevista in quei giorni l'arrivo dello strato maggiore di Pd ed M5s. A cominciare da Enrico Letta, dal suo vice Peppe Provenzano e dal ministro Andrea Orlando passando per l'ex premier Conte e il presidente della Camera Roberto Fico. Stato maggiore del Pd e dell'M5s assieme negli spazi di Agnano. Ed è la prima volta su uno stesso palco. Oltre, ovviamente, all'ex ministro Gaetano Manfredi in corsa per Napoli e al governatore della Campania Vincenzo De Luca. E sarà anche la prima volta che Letta e De Luca, i cui rapporti non sono mai stati teneri e non hanno mai fatto nulla per nasconderlo, si vedranno nello stesso luogo. O almeno questo è il programma che hanno in testa gli organizzatori per rilanciare non solo il partito a Napoli ma anche per cercare di riallacciare i rapporti tra le varie anime del partito. 

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