Tornare nel partito - però - sottolinea Paolucci, «non può e non deve cancellare le motivazioni che mi hanno spinto» ad assumere la decisione di uscirne. «Non è cancellata l'amarezza e lo sconcerto per il modo, assolutamente incomprensibile, in cui il gruppo dirigente nazionale del Pd ha gestito la vicenda delle primarie in Campania.
I preoccupanti interrogativi e i rischi manifestatisi nelle settimane precedenti al voto, e che ho provato a far emergere in tutta la loro pericolosità con la lettera di dimissioni, non sono fugati e possono ripresentarsi ai prossimi appuntamenti. Per questo dobbiamo essere ancora più vigili di prima e correggere tutto quello che c'è da correggere. Lo voglio dire chiaramente: io non sono contro le primarie. Sono contro primarie selvagge, senza regole. Su questi temi, io continuerò, da dentro il Partito democratico, a fare la mia battaglia».