Più Europa, ancora lite sul congresso: «Truppe cammellate? Erano solo bus»

Più Europa, ancora lite sul congresso: «Truppe cammellate? Erano solo bus»
di Carlo Porcaro
Lunedì 4 Febbraio 2019, 16:36
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Ad una settimana dal congresso nazionale di Più Europa che ha eletto Benedetto Della Vedova segretario non si placano le polemiche sull'adesione massiccia di iscritti dalla Campania. «A Milano sono arrivate molte truppe cammellate», l'accusa di uno dei capolista pro Della Vedova, il sarnese Piercamillo Falasca. «Ma quali truppe cammellate, come dovevamo arrivare a Milano se non tutti insieme in pullman? Strano che queste accuse arrivino da un campano», la replica del casertano Giuseppe Riccio, coordinatore regionale di quel Centro Democratico che Bruno Tabacci ha fatto confluire in Più Europa. «Per votare si doveva garantire la presenza a Milano: ci siamo organizzati e siamo partiti - la precisazione di Riccio - Il Centro Democratico si è presentato con la lista Stati d'Uniti d'Europa e siamo risultati la più votata tra le sette in competizione».

Per Riccio le critiche sono infondate perché il suo partito di origine aveva già struttura e peso territoriale, come dimostrato dall'elezione del consigliere regionale Giovanni Zannini (che però non ha aderito a Più Europa) e dalla presenza di Chiara Marciani (potenziale candidata alle Europee) in giunta regionale. Tra i motivi della contesa anche il sostegno di Falasca ad una lista di ispirazione sovranista. «Una parte del Mir di Samorì è entrata in Più Europa candidando la Radaelli alla segreteria del partito - la spiegazione di Riccio - Poi hanno versato la quota dei 50 euro di tessera per tante persone con un'iscrizione collettiva e sono state annullate 190 adesioni: nonostante ciò Falasca si è attivato per fare un accordo con questa lista». Uno dei candidati alla segreteria nazionale, Marco Cappato, ha infatti annunciato la presentazione di un esposto per fare chiarezza. A Napoli si segnala l'adesione di Apostolos Paipais presidente della Municipalità Scampìa (vicino all'ex deputato Pd Gianni Palladino), di Antonio Santoro a Salerno e di Angelo D'Agostino, ex deputato di Scelta civica in Irpinia.
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