Primarie Pd, scintille sul congresso: Topo e Casillo con Bonaccini, Sarracino punta su Schlein

Tra gli indecisi anche il napoletano Enzo Amendola e la casertana Pina Picierno

Mario Casillo e Lello Topo
Mario Casillo e Lello Topo
di Adolfo Pappalardo
Martedì 13 Dicembre 2022, 07:20 - Ultimo agg. 15:51
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Il risiko congressuale in Campania sarà un caso ma è curiosamente uguale a quello del 2019. Per capirci: tutto il gruppo della mozione Zingaretti è schierato o sta per ufficializzare l'appoggio a Elly Schlein; chi era per Maurizio Martina sta oggi con il governatore Stefano Bonaccini. Eccolo, a grandi linee, il mosaico Pd in vista del prossimo congresso che deve scegliere il successore di Enrico Letta. Tra chi si è già schierato e chi è ancora in attesa di leggere le mozioni congressuali. In vista del voto nei gazebo il prossimo 19 febbraio a meno di spostamenti di data. Già perché da qualche giorno molti dem fanno notare come il voto Pd è a ridosso di un'altra scadenza elettorale nevralgica: il 12 e 13 febbraio ci sono le regionali di Lazio e Lombardia. Ed appare difficile che si voti dopo appena 5 giorni da una tornata elettorale in cui il Pd si ritrova su una strada non certo in discesa.

Anzitutto è ormai svanita l'ipotesi di una discesa in campo del governatore Vincenzo De Luca per correre alla leadership del partito. Come anticipato, anche se non ufficializzato, ha già chiuso l'accordo con il collega dell'Emilia. Con il figlio, il parlamentare Piero, che dovrebbe diventare il responsabile della mozione di Bonaccini per il Mezzogiorno. Con il politico emiliano anche i due esponenti napoletani di «base riformista» Mario Casillo (capogruppo Pd in Regione) e il parlamentare uscente Lello Topo (all'ultimo congresso, con De Luca, si erano schierati con Maurizio Martina). E gli altri consiglieri regionali? Bruna Fiola e Massimiliano Manfredi (che tre anni e mezzo fa con Zingaretti vinse il congresso) pur vicini a Paola De Micheli stanno ragionando con tutto il gruppo democrat per un orientamento comune.

Per evitare di frammentarsi e, quindi, pesare politicamente di più come gruppo. E con la collega Raia sono orientati anche loro verso Bonaccini. 

E ad oggi la scelta verso quest'ultimo sembra la più gettonata. Basti pensare che l'altro giorno è nato a Caserta uno dei primi comitati ufficiali. «Con entusiasmo, abbiamo ascoltato le parole di Bonaccini. Ci hanno non solo convinto ma anche emozionato per il richiamo ai valori, alla fine delle correnti interne, alla conclusione delle liturgie di potere, alla valorizzazione degli amministratori, al protagonismo dei territori, all'attenzione umana e sensibile che il Pd intenderà tornare a profondere in ragione delle forti radici politiche nei confronti della gente», si legge in una lettera firmata da numerosi esponenti dem dell'area casertana, a cominciare dal presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero. E, ancora, con il governatore ha ufficializzato il parlamentare uscente Umberto del Basso de Caro mentre a giorni lo farà la senatrice napoletana Valeria Valente

Con Elly Schlein invece dovrebbe esserci tutto il gruppo campano che tre anni fa appoggiò Nicola Zingaretti. Quindi gli orlandiani capitanati dal neo-parlamentare Marco Sarracino e l'area Franceschini che vede in prima fila a Napoli l'assessore al Turismo Teresa Armato. La strada è questa anche se per la parlamentare nata a Lugano non ci sono ancora ufficializzazioni che dovrebbero arrivare a ridosso dell'assemblea nazionale Pd del 17 e del 18 novembre.

E per quella data è previsto anche lo schieramento ufficiale del gruppo di Articolo Uno che parteciperà al congresso dopo l'uscita dal Pd. In prima fila, quindi, l'ex ministro Roberto Speranza e il parlamentare Arturo Scotto che proprio la settimana scorsa hanno tenuto a Caserta un'assemblea di partito tutta incentrata sul voto democrat. 

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Ma i giochi non sono ancora fatti e molti sono ancora davanti ad un bivio. In particolare attendono di vedere le mozioni nero su bianco per poi prendere decisioni. In particolare a Bonaccini e alla Schlein si chiede di dare risposta chiare non solo sull'autonomia differenziata ma soprattutto sul peso del Mezzogiorno di questo nuovo corso del Pd. E se De Luca ed il collega pugliese Emiliano si sentono garantiti da Bonaccini rimangono in attesa di rassicurazioni chiare i parlamentari lettiani Francesco Boccia e Stefano Graziano.

Categoria, quella degli indecisi, a cui si possono iscrivere anche il napoletano Enzo Amendola, senatore ed ex ministro, e la casertana Pina Picierno, eurodeputata e vice presidente del Parlamento Europeo. 

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