Regionali Campania 2020, tutti contro De Luca: è già scontro sul Covid

Regionali Campania 2020, tutti contro De Luca: è già scontro sul Covid
di Valentino Di Giacomo
Domenica 23 Agosto 2020, 10:00
4 Minuti di Lettura

Comizi affollati, manifestazioni di piazza, le lunghissime tavolate delle consuete cene elettorali sembrano un lontano ricordo. Quella per le elezioni regionali sarà una campagna elettorale diversa dal solito per i competitor nella corsa a Palazzo Santa Lucia. L'emergenza Covid se da un lato condiziona le strategie di comunicazione dei candidati, dall'altro monopolizza l'attenzione del dibattito politico. Ora la Campania, terra dalle mille risorse e dai mille problemi, da sempre considerata una regione a parte per le sue peculiarità, è uguale a quasi ogni zona del mondo perché chiamata ad affrontare - come ogni territorio - la sfida al coronavirus. Tra attacchi, stoccate e soluzioni divergenti non poteva che essere il Covid a diventare subito il principale terreno di scontro per la contesa della presidenza di Regione.

ECCO TUTTI I CANDIDATI E LE LISTE 

È diventato un personaggio che ha persino valicato i confini nazionali Vincenzo De Luca: i rotocalchi di Usa, Giappone, Gran Bretagna si sono interessati all'efficace comunicazione del governatore, alle sue dirette Facebook tra ammiccamenti, battute, anatemi. Sin dallo scorso febbraio, nel pieno dell'emergenza, il presidente ha personalizzato il dibattito. Anche ieri De Luca ha fatto i conti con l'ascesa dei contagi, ma con il solito pugno decisionista. Una telefonata al commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, chiedendo sostegno al Governo per riuscire nell'impresa di rilevare e processare almeno 10mila tamponi al giorno. Infine - come sempre seguendo una propria personalissima strada - ha richiesto in vista dell'apertura delle scuole che siano gli istituti scolastici a rilevare la temperatura degli alunni prima dell'ingresso in classe. Il piglio è sempre quello dell'uomo solo al comando che spaventa e rassicura, che rassicura e spaventa, pur di gestire la delicatissima situazione, valutando persino di chiudere la Campania.
 


L'atteggiamento di De Luca ha però attirato gli attacchi da parte degli sfidanti. Stefano Caldoro non ha lesinato strali all'avversario sin dal principio della sua candidatura per il centrodestra. «Abbiamo consegnato le liste e - ha annunciato ieri l'ex governatore - abbiamo messo in campo donne e uomini liberi, preparati. Dirigenti politici, militanti e tanta società civile». Con tanto di stoccate indirizzate a De Luca per le inchieste che hanno coinvolto alcuni dirigenti della Regione per la gestione e le spese riguardanti l'emergenza Covid. «Con questa squadra - ha detto Caldoro - libereremo la Campania dalle clientele e dal malaffare. Da una parte c'è la vecchia politica, unita solo dalla voglia di poltrone, magari da dividere con i nuovi alleati grillini. Il centrodestra è invece unito, ha una visione chiara del futuro ed è pronto a completare la rimonta, come dimostrano tutti i sondaggi. I cittadini campani vogliono cambiare». Sull'emergenza non poteva che concentrarsi pure la candidata M5S, Valeria Ciarambino. «Mai più tagli di nastri e inaugurazioni farlocche - ha detto l'amica di Luigi Di Maio da Agropoli - per prendere in giro i cittadini e mettere a rischio la loro salute. L'impegno che oggi mi prendo è di riaprire veramente l'ospedale di Agropoli come pronto soccorso di base, e non più finto pronto soccorso in deroga, perché la deroga la si fa alla sicurezza dei pazienti. In 10 anni di governi Caldoro e De Luca il nostro Servizio sanitario pubblico ha perso 13mila operatori qualificati ed esperti, ora bisogna porvi rimedio. L'alchimia deluchiana ha contemplato accorpamenti fittizi tra ospedali distanti tra loro anche 50 chilometri».

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Diversa, stavolta, sarà la campagna elettorale anche per quanto riguarda il sostegno dei partiti nazionali ai candidati alla presidenza. De Luca, ad esempio, viaggia come un leader a sé stante e sembra - con la sua narrazione - di potersi completamente slegare dalle appartenenze partitiche. Al momento non è programmata nessuna visita di leader del centrosinistra: da Renzi a Zingaretti. Tutt'altra musica nel centrodestra che sarà sicuramente compatto nel lanciare la volata a Caldoro. Matteo Salvini, ad esempio, farà un lungo tour in Campania sia martedì che mercoledì tra Napoli, Caserta e Salerno.

È atteso nelle prossime settimane anche Silvio Berlusconi e, certamente, dopo essere già stata a Napoli con Caldoro, ritornerà pure Giorgia Meloni.
In difficoltà, invece, i leader M5s, con il Movimento alleato al governo e in diversi Comuni campani al voto con il Pd e diviso alle regionali. 

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