A Sorrento weekend tra i colori delle Camelie al chiostro di San Francesco

A Sorrento weekend tra i colori delle Camelie al chiostro di San Francesco
A Sorrento weekend tra i colori delle Camelie al chiostro di San Francesco
di Antonino Siniscalchi
Mercoledì 21 Febbraio 2024, 10:10
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Nel prossimo weekend Sorrento riscopre una vetrina classica di primavera. Sabato mattina, alle ore 11 al Chiostro di San Francesco si inaugura la XVII edizione della Mostra delle camelie. La vetrina espositiva rimarrà aperta sabato e domenica dalle ore 11 alle ore 19.30. Prologo alla rassegna, venerdì pomeriggio, la raccolta e la classificazione dei fiori recisi dei giardini La rassegna, promossa dal Garden club Penisola sorrentina, con il patrocinio del comune di Sorrento.

Nell’ambito della manifestazione, in programma due conferenze.

La prima, curata dalla relatrice Maria Nives Reale, in programma sabato alle ore 17 presso la Biblioteca Francescana sul tema «La camelia nella storia, nella letteratura e nell’arte»; la seconda a cura della relatrice Elena De Marco domenica alle ore 11.30 presso il Chiostro di San Francesco, sul tema «La camelia nei giardini sorrentini».

La manifestazione, tradizionalmente con cadenza biennale, si colloca nel solco delle mostre delle camelie in tutta Italia. La passione per la coltivazione di questo fiore è tornata alla ribalta, dopo anni di oblio, grazie al contributo determinante dell'ingegner Antonio Sevesi, presidente della Società Italiana della camelia di Cannero Riviera. Fu lui a organizzare negli anni Cinquanta le prime mostre sul Lago Maggiore, dove il clima mite e la purezza dell'acqua diventano un luogo perfetto per la coltivazione delle camelie. In Campania, il Garden club Penisola sorrentina, di Napoli e Caserta hanno rivitalizzato l’attenzione con mostre di camelie provenienti, quasi esclusivamente, da giardini storici e privati.

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L'allestimento della mostra di quest'anno al Chiostro di San Frabcesco curato dal Garden club, con la presidente Pia Ruoppo e la collaborazione del maestro Claudio Ruoppo, supportati con entusiasmo e passione dalla ideatrice della rassegna e presidente onoraria del Garden club Penisola sorrentina, Anna Russo Acampora, che ha riscoperto con l'entusiasmo di Claudio Ruoppo, verso la fine degli anni Ottanta, l'idea di una mostra della camelia, consapevole che la «rosa giapponese» si inserisce in maniera armonica nel panorama delle bellezze paesaggistiche e ambientali della Terra delle Sirene.

Le camelie, i fiori del tardo inverno inizio primavera, risvegliano non solo la natura ma anche il torpore dell’animo umano. Gli occhi della natura, insomma, che si riaprono dopo il letargo invernale. Le pennellate di colore in scenari grigi e cupi dipinti dal gelo di una lunga stagione fredda.

Pur essendo un fiore immigrato, la camelia viene infatti dal Giappone, dove la leggenda ne colloca l’origine nell’isola di Honsu, luogo sacro alla dea del sole, si è perfettamente ambientato al terreno e al clima mediterraneo, quasi come se non fosse stato un caso il suo approdo qui. Ad avvalorare poi tutto ciò, è stata anche la perfetta armonia con gli alberi di arance, le cui foglie per altro appaiono molto simili a quelle della camelia, e che richiedono la stessa acidità. In Europa giunge intorno al 1739, forse a bordo delle navi, portata via dal Giappone in gran segreto mischiata alle piante da tè, ed in Italia nel 1760, quando l’ammiraglio Nelson, come pegno d’amore per Ledy Emma Hamilton, impiantò il magnifico boschetto all’interno del Giardino inglese nella Reggia di Caserta. Ma intorno al Vesuvio non sarà l’unico: incantevole è anche quello borbonico nel parco della Villa Bifulco a Terzigno ed altrettanto ammirevole quello del Principe Colonna ai Colli di San Pietro in Penisola Sorrentina.

In ogni giardino che si distende intorno alle ville della terra delle sirene, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento sbocciano magnifici esemplari di questa pianta capace di evocare sogni romantici. Il rimando è immediato alla Margherita Gautier di Alessandro Dumas o all’eroina de La Traviata di Giuseppe Verdi. Alle stravaganze parigine di Latour Mezeray conosciuto con il nome de “L’uomo delle camelie” il quale dilapidò una fortuna per il vezzo di portare all’occhiello una camelia sempre fresca sostituita ogni giorno con colori diversi. E ancora, madame Chanel scelse le camelie per la loro delicatezza e raffinatezza come leitmotiv delle sue collezioni e simbolo della Maison nel mondo.

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