A celebrare il ponte tra Napoli e Belgrado, due file di figuranti vestiti da Pulcinella (una fila in maschera bianca e l'altra nera) hanno accolto gli ospiti del galà. Non proprio ospiti qualunque: il fotografo Massimo Listri (autore degli scatti del calendario), Federica e Fabiana Balestra, il critico Vittorio Sgarbi. E poi - sennò che galà sarebbe? - la nobiltà: Alessandro e Caterina di Serbia, Elisabetta di Jugoslavia e suo nipote Michel, Elena Von Essen.
Presenti anche la cantante lirica Jadranka Jovanovic ed eroi nazionali dello sport come Pedja Mijatovic e Dejan Tomasevic. Il dialogo fra Belgrado e Napoli è proseguito a tavola, con una fusion tra specialità balcaniche e partenopee, e nella musica: l'ensemble serbo “KOLO”, le “Girl Panic D.J.” e gli “Euterpa” si sono alternati a brani interpretati dal musicista napoletano Marco Fasano. Uno sguardo alle immagini. Riguardano gli interni di luoghi storici di Belgrado, tra cui chiese, palazzi nobiliari, biblioteche. Prevalgono, come soggetti, scale e sedute, una chiave di lettura scelta da Listri, evidentemente, per significare gli spazi di un potere perduto. Ma non dalla cultura serba e slava, che può vantare un patrimonio di grande pregio. Anche i testi che accompagnano le fotografie sono orientati all'insegna di una memoria storica che riguarda tutta l'ex Repubblica Jugoslava e non si limita a Belgrado. Nei brani di Sgarbi su Caravaggio, dei giornalisti Federico Vacalebre e Enrico Fiore, rispettivamente su Goran Bregovic e la scena teatrale balcanica, del gallerista Peppe Morra su Marina Abramovic, si sente la percezione di un territorio ancora unito, ricco e in grande collegamento con il Mediterraneo e la sua capitale naturale, Napoli.
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