Capri, Premio Malaparte 2018 a Richard Ford

Capri, Premio Malaparte 2018 a Richard Ford
di Mariano Della Corte
Domenica 30 Settembre 2018, 14:48
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Capri. La Certosa di San Giacomo di Capri ha ospitato la XXI edizione del prestigioso e storico Premio Malaparte, assegnato quest’anno allo scrittore americano Richard Ford. Autore complesso e amatissimo, cantore dell’epica della middle class americana soprattutto con la trilogia “Sportswriter”, “Il giorno dell’Indipendenza” (Pen Award e Pulitzer) e “Lo stato delle cose”, Richard Ford è tornato in Italia, a Capri, incoronato dal XXI Premio Malaparte per il suo ultimo “Tra loro” (ed. Feltrinelli). Nato nel 1983 per iniziativa dello scrittore Alberto Moravia e della collezionista d’arte e mecenate Graziella Lonardi Buontempo, il prestigioso Malaparte negli anni è andato a firme internazionali come Anthony Burgess, John Le Carre’, Isabel Allende, Donna Tartt. Rinato nel 2012 per volontà di Gabriella Buontempo, nipote della storica fondatrice, e di Ferrarelle, sponsor unico, il premio ha visto a Capri una due giorni in omaggio alla narrativa del vincitore.
 
 

La manifestazione si è aperta nella sala consiliare del Comune di Capri con l’incontro sul tema suggerito dallo stesso Ford, “New intelligence and how it finds its way into fiction”. Questa mattina presso la Certosa di San Giacomo, l’evento clou, con la consegna del Premio Malaparte 2018 a Richard Ford e con un discorso dello scrittore, che è stato accolto all’arrivo nel complesso trecentesco dall’organizzatrice Gabriella Buontempo e dall’imprenditore Michele Pontecorvo, in rappresentanza di Ferrarelle sponsor della manifestazione. Nel corso della cerimonia di premiazione è stata anche ricordata la figura di Inge Feltrinelli, recentemente scomparsa. Classe 1944, occhi azzurri, battuta pronta, così Richard Ford, vera star della narrativa statunitense, è giunto sull’isola azzurra. «Ogni premio è entusiasmante, un incoraggiamento per chi, come me, scrive nella sua stanzetta. Il mio lavoro? Qualche regola devo darmela. Un tempo - ha detto Ford - mi mettevo alla scrivania alle 8. Oggi non prima delle 9.30, forse perché passo più tempo con mia moglie. O forse perché noi americani ogni mattina dobbiamo sfogare almeno 45 minuti di rabbia furibonda contro il presidente Trump. L’America oggi? Sono ottimista di natura - ha aggiunto - C’è la speranza che il paese possa rimettersi in piedi, che le istituzioni si possano riassestare, di ritrovare il buono dell’essere umano dopo tutta questa avidità e indifferenza alle cause del mondo».
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