La notte fragile di Petrella tra Posillipo e Lago Patria

La notte fragile di Petrella tra Posillipo e Lago Patria
di Francesco Durante
Venerdì 13 Aprile 2018, 10:50
3 Minuti di Lettura
«Alto, i capelli brizzolati e il fisico asciutto, Denis Carbone conservava negli occhi azzurri il segreto professionale di ogni pièsse che si rispetti: la capacità di mutare aspetto, da sbirro buono a bastardo, in meno di una frazione di secondo». Ecco una buona descrizione sintetica del nuovo personaggio inventato da Angelo Petrella, per una serie di romanzi noir già opzionati dalla televisione, il cui primo episodio, «Fragile è la notte» (Marsilio, 160 pagine, 16,50 euro), si presenta quest'oggi a Napoli (alle 18 alla Feltrinelli di piazza dei Martiri). Ho scritto: descrizione sintetica. A volerla rimpolpare giusto un poco, bisognerebbe ricordare che l'ispettore Carbone ha trascorsi torbidi che hanno convinto i suoi superiori a spostarlo dalla questura centrale di Napoli al commissariato di Posillipo. Che aveva una donna, Laura, che lo ha piantato e della quale è, a modo suo, ancora innamorato, mentre non condivide i sentimenti da cui è presa nei suoi confronti una collega di lavoro, con la quale peraltro ogni tanto va a letto. Che ha molti nemici nelle alte sfere della polizia e dei servizi. Che, infine, è alcolizzato: per tutto il romanzo scorrono fiumi di whisky Macallan a stento arginati da generose dosi di Maalox (accompagnate da un ricco assortimento di altre pillole) assunte per calmare gli effetti collaterali delle bevute e del milione di sigarette fumate.

Carbone abita a Lago Patria, «un'appendice di Napoli, un posto antico e cattivo, un luogo a metà strada tra il Vesuvio e il nulla», e tutto sommato gli piace perché è «un posto dove meditare e proteggersi dal casino della metropoli, per quanto in mezzo al degrado». E in gran parte il romanzo si gioca praticamente tra i due poli opposti della città: la periferia anonima, e Posillipo, dove «i ricchi crescevano e si godevano i loro soldi, ma poi morivano per il troppo benessere o per i troppi vizi», un quartiere «refrattario alla verità, e forse anche alla giustizia». Proprio lì, a Posillipo, ha origine la storia, con la morte di Ester Fornario, una ricca vedova quarantenne precipitata dalla torretta merlata della sua favolosa villa piena di cose preziose (tra cui un Pollock). Carbone indaga coi suoi metodi, cioè sostanzialmente senza alcuna autorizzazione. Capisce che ai suoi superiori preme nascondere qualcosa, e trova come uniche sponde un vecchio giornalista emarginato perché aveva infastidito politici e colleghi, e soprattutto il suo vecchio capo che, come lui, ha avuto problemi di carriera ed è costretto a starsene defilato a Roma e ora comunica con lui in segreto. Per farvela breve, Carbone scoprirà che dietro la morte di Ester c'è un verminaio di perversioni sadomaso, di orge e festini e di persone sparite, in cui sono coinvolti alti papaveri degli apparati di sicurezza. Gente con ben pochi scrupoli, che difatti semina il terreno di morti e prova anche a levare di mezzo il coriaceo Denis, e per poco non ci riesce: l'ispettore uscirà miracolosamente ancora vivo da un pauroso speronamento in auto e soprattutto da una iniezione di cognac piantata direttamente nella carotide.

Di più non posso rivelare. Dirò invece che tutta la storia è narrata con piglio asciutto e nervoso, spesso, anzi, angosciosamente adrenalinico. Non disdegna gli effetti splatter e si avvale di una colonna sonora che va da Jaco Pastorius a Coltrane, «melodie acide» perfettamente in sintonia con gli stati d'animo del protagonista. Petrella, ancora una volta, stupisce per la capacità, che dimostra, di giocare sui più disparati terreni narrativi, in oltre un decennio di lavoro che l'ha portato via via dagli esordi noir/punk a sperimentare una specie di new italian epic dei quartieri alti e dei movimenti giovanili, poi al peplum novel e al thriller internazionale tecnologico-politico. A riprova di una ispirazione sempre generosa, onnivora e inquieta, che è la sua cifra più caratteristica.

maildurante@gmail.com
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA