Napoli, la mostra su Artemisia Gentileschi resterà alle Gallerie d'Italia di via Toledo fino a domenica 19 marzo

Vista l’eccezionalità del numero di presenze registrate, venerdi 17, sabato 18 e domenica 19 marzo è prevista l’apertura del museo fino alle ore 22

Opere di Artemisia Gentileschi
Opere di Artemisia Gentileschi
Venerdì 17 Marzo 2023, 15:30
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Resterà aperta fino a domenica 19 marzo 2023 alle Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo a Napoli in via Toledo, la mostra Artemisia Gentileschi a Napoli, dedicata al lungo soggiorno napoletano della pittrice: un capitolo fondamentale nell'arte e nella vicenda biografica di Artemisia.

Vista l’eccezionalità del numero di presenze registrate ogni giorno, nei giorni venerdi 17, sabato 18 e domenica 19 marzo è prevista l’apertura prolungata del museo fino alle ore 22:00 (ultimo ingresso ore 21:00). 

La mostra, realizzata con il patrocinio del Comune di Napoli, in special collaboration con la National Gallery di Londra e in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, l’Archivio di Stato di Napoli e l’Università degli Studi “L’Orientale”, presenta un’accurata selezione di circa cinquanta opere provenienti da raccolte pubbliche e private, italiane ed internazionali che rendono la mostra un’occasione di aggiornamento degli studi scientifici sull’argomento.

Il soggiorno napoletano di Artemisia Gentileschi, attestato tra il 1630 e il 1654 e interrotto solo da una parentesi londinese tra la primavera del 1638 e quella del 1640, costituisce il capitolo conclusivo e più esteso nel tempo dell’intensa esistenza della pittrice.

Ciò nonostante, e a fronte del clamore mediatico suscitato da Artemisia, anche come eroina proto-femminista, tale stagione raramente ha ricevuto una attenzione specifica da parte della critica e delle iniziative espositive dedicate all’artista; e mai a Napoli si era tenuta una mostra su questa fase della sua carriera.

Il percorso espositivo presenta sia opere realizzate da Artemisia, sia opere realizzate da artisti di primo livello a lei strettamente collegati, per lo più attivi a Napoli negli stessi anni della pittrice, come Massimo Stanzione, Paolo Finoglio, Francesco Guarino, Andrea Vaccaro o la riscoperta “Annella” Di Rosa, la maggiore artista napoletana della prima metà del Seicento, anche lei vittima – secondo una tradizione antica però inattendibile – della violenza di genere.

La selezione delle ventuno opere di Artemisia in mostra offre un quadro essenziale della parabola napoletana della “pittora”, con i suoi vertici e i suoi aspetti ancora problematici: per la prima volta sono esposte al pubblico italiano capolavori come la giovanile Santa Caterina d’Alessandria, di recente acquisita dalla National Gallery di Londra, che costituisce l’antefatto della mostra; inoltre, la medesima Santa del Nationalmuseum di Stoccolma o la Giuditta e l’ancella con la testa di Oloferne del Nasjonalmuseet di Oslo. Non mancano poi le grandi e rare commissioni pubbliche della pittrice, dall’Annunciazione di Capodimonte a due delle tre monumentali tele realizzate tra il 1635 e il 1637 circa per il coro della cattedrale di Pozzuoli, il San Gennaro nell’anfiteatro e i Santi Procolo e Nicea, quest’ultima restaurata per l’occasione.

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La mostra alle nuove Gallerie d’Italia di Napoli nasce come approfondimento dell’esposizione monografica dedicata all’artista alla National Gallery di Londra nel 2020, con la consulenza speciale di Gabriele Finaldi, direttore del museo londinese, e la curatela di Antonio Ernesto Denunzio e Giuseppe Porzio. 

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