Scatti-di-versi, in mostra le foto dello speleologo Palumbo

Scatti-di-versi, in mostra le foto dello speleologo Palumbo
Giovedì 25 Ottobre 2018, 19:51
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Venerdì 26 ottobre 2018, alle ore 18:30, presso la sala Interno14 del Palazzo Serra di Cassano in via Monte di Dio n°14 si inaugura la mostra fotografica Scatti-di-versi dello speleologo napoletano Mauro Palumbo, visitabile su prenotazione ( nfo 081 18892847 - 339 2627461 mail info@internoa14.com) negli orari di apertura del sito fino all'11 novembre 2018.

“Scatti di-versi” di Napoli, un’esposizione di molteplici fotografie del capoluogo campano scattate in luoghi non aperti al pubblico o da prospettive aeree o insolite, appunto diverse, difficili da raggiungere, è l’obiettivo che si pone la mostra fotografica di Mauro Palumbo: si tratta di un percorso fotografico ed emozionale che racconta la storia di un viaggio immaginario attraverso quei simboli che hanno rappresentato la città di Napoli nel passato e che la rappresentano ancora veementemente. Il tragitto parte da una porta chiusa che, dopo essere stata oltrepassata, lascia lo spazio a un cammino verso l’alto, verso un dio, verso un leader… in ogni viaggio si è sempre accompagnati da un “Virgilio”, ed è difficile non ritrovarsi in volo lungo le coste di Parthenope. O nel sottosuolo, con un “Caronte di pietra” ci trascina nell’oscurità della “città di sotto”, ma solamente per portarci di nuovo con i piedi per terra, all’aperto… e scoprire che ormai è notte e che Napoli, anche se piove, è avvezzante. Ogni foto, inoltre, è accompagnata da versi (scelti da citazioni letterarie o inediti) da Antonio Agerola, presente al vernissage, insieme ai giornalisti Sergio Siano (Il Mattino), Marco Merola (National Geographic) e Annacarla Tredici (la Repubblica). A Napoli, da sempre, è costume il demonizzare qualcuno o qualcosa, nonostante la enorme fede cattolica i Napoletani conservano dentro di sé quel “paganesimo” che li rende sempre pronti a idolatrare tutto ciò che li fa star bene dal punto di vista emotivo.

L'obiettivo è voler dimostrare come possa un popolo, nello specifico quello Napoletano, riuscire a convivere con le continue avversità che caratterizzano la gestione di un “Regno” così grande.
Note dell’autore “La mostra consiste in una raccolta di foto, scattate in posizioni difficilmente raggiungibili, oltre che in luoghi ancora chiusi al pubblico, in prospettive aeree, in spazi nascosti, nel sottosuolo della città. Ma perché nel titolo della mostra menziono i “versi”? Per almeno due motivi: il primo è che ogni immagine racconta una storia in se stessa ma nel contempo rappresenta un verso di un solo brano; il secondo motivo è che questi scatti hanno anche ispirato la penna (anzi, ormai, la tastiera) ipnotica e seducente di Antonio Agerola, un giovane amico che, con le sue parole, ha sapientemente affiancato una voce al mio sguardo. Trovo sempre molto bello vedere come si affrontano e si gestiscono in autonomia i problemi di qualsivoglia natura a Napoli. Una delle foto a me più care diventa emblematica in questo discorso mettendo in contrapposizione un San Michele Arcangelo di epoca aragonese, ed una svettante bandiera italiana, due icone in completo storico disaccordo ma che appaiono entrambe spettatrici di una Napoli in ascesa perpetua e libera da domini. Dunque la vita partenopea è sempre scorsa incessantemente e noncurante delle difficoltà create dai dominatori di turno; si è sempre trovata una soluzione a tutto e, anche se qualcuno cerca ancora di "dipingerci sempre in ginocchio", con questa mostra, ho provato a fotografare come realmente siamo, sempre in piedi".
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