La periferia di Napoli come la banlieu parigina, in un mondo che cade a pezzi mentre qualcuno non se ne cura. Si chiama “Tuttxppxst” il nuovo brano del rapper Oyoshe, nato nel rione Lauro: lo accompagna un video, girato da Gianmaria Fiorillo, giovane regista napoletano, fondatore della Meleagris Film Srl insieme a Ferdinando Musto e Francesco Inglese. Il regista confeziona un racconto per immagini che guarda a Kendrick Lamar citando, tra gli altri, il film del 1995 “L’odio” diretto da Mathieu Kassovitz, con Vincent Cassel, premiato a Cannes e ambientato nelle zone difficili di Parigi.
La scena nel commissariato e quella finale, per molti un cult, in cui un poliziotto uccide "per sbaglio" una persona, sono riprese all’interno di una narrazione che esalta i contrasti celebrati ironicamente dalla canzone: in un mondo di guerra e sparatorie, in fondo, si può anche starsene seduti sul divano a bere un thè, tanto è «tutt’appost». Il rap duro e poetico di Oyoshe trova il suo contracanto nelle sequenze ideate da Fiorillo:
«Con il cantante abbiamo deciso di dare un taglio sociale al video: normalmente nella musica urban si raccontano storie di consumi compulsivi, tra donne oggetto e beni di lusso, noi avevamo intenzione di proporre una riflessione» dice il regista.
L’omaggio al maestro francese capita proprio nei giorni in cui Kassovitz è stato coinvolto in un incidente in cui ha rischiato la vita: «Per me è un punto di riferimento – dice ancora Fiorillo - e per questo ho pensato a scelte d’effetto.