«Autismo in pedana», il progetto di inclusione sociale con Sandro Cuomo

Sandro Cuomo
Sandro Cuomo
di Diego Scarpitti
Martedì 18 Dicembre 2018, 15:21
4 Minuti di Lettura
S come scherma, S come Smart Sport. L’oro olimpico ad Atlanta’96 e tecnico della Nazionale di spada Sandro Cuomo lancia il progetto «Autismo in pedana» all’Istituto Martuscelli. Si prova a riprodurre un metodo vincente già sperimentato e consolidato a Roma, felicemente ideato dal neuropsichiatra infantile Luigi Mazzone.

Passa attraverso lo sport l’inclusione sociale e la scherma diviene strumento per valorizzare le diversità. Non casuale la scelta della disciplina sportiva proposta a bambini affetti da disturbo dello spettro autistico in un contesto ludico. Socialità, motricità e risvolti metacognitivi: la scherma favorisce l’integrazione interpersonale, rafforza la percezione dell’altro, insegna a leggere in anticipo i movimenti dell’avversario, a distinguere le intenzioni potenzialmente minacciose, a trovare soluzioni ottimali per mettere a segno la stoccata, ben si presta per sviluppare le abilità metacognitive particolarmente deficitarie. «Le cure per l’autismo devono valicare le mura ospedaliere». Ottimo spadista in passato e fondatore dell’Accademia Lia, intitolata alla memoria della moglie scomparsa prematuramente, e ricavata nei locali di una parrocchia capitolina, Mazzone ha osato un atto coraggioso: portare alle Olimpiade di Rio 2016 un gruppo di otto ragazzi autistici, accompagnati da sei tutor e due neuropsichiatri. Un progetto approvato e finanziato (60 mila euro) da Mariella Enoc alla guida del Bambino Gesù, l’ospedale pediatrico della Santa Sede, tra le maggiori eccellenze sanitarie del mondo. Esperienza fantastica e indimenticabile per i piccoli partecipanti, protagonisti di un «pranzo speciale», come raccontato nell’omonimo libro edito da Sperling & Kupfer a firma di Paolo Pizzo. «E se facessimo una vigilia particolare a Casa Italia?», balenò l’idea originale al mental coach degli spadisti azzurri Mazzone, conversando con Sandro Cuomo in Brasile.
 
 

«I ragazzi dell’Accademia Scherma Lia trascorsero la vigilia della finale olimpica a tavola con i campioni Enrico Garozzo, Marco Fichera, Andrea Santarelli e Paolo Pizzo, che ritrovarono equilibrio e un pizzico di serenità: la gioia e la condivisione dissolsero l’ansia e il nervosismo per la gara della vita fissata l’indomani. Tirarono in pedana con il cuore e vinsero l’argento», questo l’aneddoto alla base della silver medal a cinque cerchi. «Aprire le porte della sala scherma all’autismo è un modello esportabile e riproducibile, qualcosa che può incidere profondamente nel sociale e dare quel magis al contesto napoletano», sottolinea convinto Mazzone, rimarcando la validità della scherma quale sport metacognitivamente eccellente. «Autismo in pedana» si sforza di essere un tentativo ambizioso di permettere ai ragazzi con disabilità cognitiva una vita normale e dignitosa, di coinvolgerli e di accrescere la loro autostima. «Abbiamo voluto sperimentare quest’approccio, percorrendo passi misurati. Ci affidiamo ad esperti e persone competenti del settore. Fase progettuale di start up da gennaio a marzo 2019 con quattro ragazzi autistici, per avviare poi in maniera strutturata e definitiva il progetto a settembre 2019», annuncia entusiasta Cuomo (nelle foto di Daniela Wollmann e Gianfranco Nardi), patrocinato dal Coni, dalla Federazione Italiana Scherma, dal Comitato Italiano Paralimpico, dall’Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus, in collaborazione con il Club Schermistico Partenopeo, presieduto da Loredana de Felicis, e l’associazione «AITA». Esalta l’iniziativa meritevole Giovanni Lodetti dell’Università Meier, nonché maestro di scherma che insegna benessere.

«Si riunisce un panorama colorato, un grande setting che funziona. Sport utile alla crescita personale e alla portata di tutti. Coinvolgimento come metodo attrattivo per bambini con disturbi del neurosviluppo. Si utilizzano le peculiarità della disciplina scherma per implementare alcune capacità dei bambini autistici». Assicura il proprio supporto nei limiti del possibile Carmine Mellone, presidente CIP Campania. «Percorso encomiabile che rappresenta la sensibilità di tante persone che vivono questo mondo. Si attiva una rete di sostegno e si accolgono i ragazzi nella giusta misura». Formula il suo in bocca al lupo l'avvocato Vincenzo Mormile, nuovo commissario straordinario dell'Istituto Domenico Martuscelli. «Club Schermistico eccellenza della nostra città e della nostra regione. La palestra all’interno del Martuscelli può diventare un esempio e un luogo simbolo, in cui lo sport abbatte tutte le differenze», il messaggio di Mario Mirabile, presidente provinciale UICI Napoli e Ciro Taranto, membro esperto commissione nazionale sport UICI. «Grazie a nome della città di Napoli. Preziosi e rari i sentimenti che vi contraddistinguono, il calore e la passione», ha dichiarato Carmine Sgambati, presidente della commissione sport del Comune. La disabilità non è un limite e con «Autismo in pedana» insieme è più facile.

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA