Disabili, stop alle cure pressing da Qualiano: «La Regione ci ripensi»

Mozione in Consiglio comunale

Disabili, stop alle cure pressing da Qualiano: «La Regione ci ripensi»
di Ferdinando Bocchetti
Giovedì 29 Dicembre 2022, 09:54
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«No al dumping contrattuale»: il Consiglio comunale di Qualiano si schiera dalla parte degli operatori dei centri di riabilitazione convenzionati e delle famiglie dei pazienti, colpite dalle conseguenze innescate da una contestata delibera regionale. L'assise cittadina ha approvato, su proposta del presidente Salvatore Onofaro, una delibera e una mozione per sensibilizzare la Regione su un tema da tempo al centro di una vertenza della Cgil, culminata in una serie di scioperi.

«Mi auguro che anche altre amministrazioni comunali sostengano questa battaglia - dice Onofaro - attraverso l'approvazione di delibere simili a quelle approvata da noi: sono certo che la Regione di fronte a queste sollecitazioni non potrà far finta di nulla».

Sott'accusa la delibera di Palazzo Santa Lucia che dispone un aumento delle tariffe per i centri che forniscono assistenza a disabili e persone non autosufficienti.

«L'aumento - spiega Cira Nappo, delegata della Funzione pubblica della Cgil - obbligando a ricercare il modo di rientrare nelle spese ha determinato un effetto a catena, una sorta di concorrenza sleale nel settore, con tanti centri convenzionati che hanno deciso di disapplicare il contratto nazionale collettivo Aiop nei confronti dei loro lavoratori». Si è materializzata così una vera e propria fuga da questi centri, specialmente da parte di logopedisti e fisioterapisti, che di fronte a stipendi ribassati e tutele ridotte hanno deciso di mettersi in proprio, con inevitabili disagi per le famiglie dei pazienti, costrette a fare i conti con la mancanza dei professionisti per i servizi di assistenza domiciliare.

Al momento, tra Napoli e provincia, sono tre i gruppi aziendali che hanno comunicato il cambio di contrattazione ai propri dipendenti: il Serapide, operante a Napoli nord e nell'area flegrea, il gruppo Petrone e Dimensione azzurro, che operano nel Vesuviano. Le modifiche contrattuali disposte o annunciate riguardano, complessivamente, circa 1500 persone. A Qualiano, nel corso della seduta di Consiglio, ha preso la parola anche Dora, mamma di una ragazza disabile: «Mia figlia ha 16 anni ed è affetta da una rara patologia con forti implicazioni neurologiche. Per la sua patologia non c'è una cura, l'unico supporto è fornito dalla terapia fisioterapica e logopedica. Fino a qualche mese fa le terapie sono state effettuate a domicilio con discreta regolarità. Da settembre, invece, il servizio di logopedia è stato interrotto poiché la terapista ha preferito optare per un altro lavoro».

A vuoto l'attesa di una sostituzione: «La direttrice del centro Serapide di Mugnano - ha aggiunto Dora - ha tentato di contattare altri terapisti, ma tutti si sono rifiutati. Con altri genitori nelle mie stesse condizioni abbiamo scoperto che tanti professionisti, destinatari di proposte di lavoro sfavorevoli o peggiorative rispetto al passato, si sono orientati verso il settore privato. Ma sono tanti i pazienti che non possono affrontare spese nei centri non convenzionati». La speranza è che una svolta possa arrivare dall'emendamento alla legge di stabilità regionale approvata nei giorni scorsi, che prevede benefici solo per i centri che applicano il contratto Aiop.
 

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