Stipendi troppo bassi o qualifiche inadatte: nella Marca 17mila posti di lavoro vacanti

Mancano lavoratori anche nel settore della ristorazione
Mancano lavoratori anche nel settore della ristorazione
di Paolo Calia Mattia Zanardo
Giovedì 10 Giugno 2021, 05:05 - Ultimo agg. 16:17
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TREVISO - La ripartenza, almeno nel trevigiano, fa rima con assunzioni. Il settore ristorazione cerca circa 700 tra cuochi, baristi, camerieri. Ma offerte di lavoro arrivano un po' da tutti i settori e per tutti i profili: dal più qualificato (laureati e tecnici specializzati), ai più generici. Una ricerca di Unioncamere stima che, per il trimestre estivo, le imprese trevigiane avranno bisogno di 17.200 nuovi addetti. Un picco motivato dalla ripresa post-Covid. Pizzerie, ristoranti, bar osterie e tutte le attività legate alla ristorazione hanno cominciato a lavorare a pieno regime, mentre industria e imprese artigiane hanno visto aumentare gli ordini. Il risvolto della medaglia è però sconcertante: a fronte di un'offerta così alta di posti di lavoro, mancano i lavoratori.

IL DATO
Unioncamere calcola che il 40% dei posti di lavoro a disposizione non verrà occupato. I motivi sono vari: nel settore ristorazione infuria la polemica tra chi evidenzia la tendenza di preferire il sussidio allo stipendio e chi, associazioni sindacali su tutti, ribatte che stipendi e condizioni di lavoro offerte sono inaccettabili. Nell'industria e nell'artigianato invece la questione è un'altra: le aziende cercano sempre più figure specializzate, altamente formate. E fanno fatica a trovarle. A fotografare la richiesta di lavoro da parte del tessuto imprenditoriale è l'ultima rilevazione Excelsior, curata proprio da Unioncamere e Anpal.
Delle circa 7.400 potenziali assunzioni in programma nel solo mese di giugno, la maggior parte, il 46,5 per cento, riguarda operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, a riprova di come il manifatturiero sia tra i settori che più rapidamente ha ripreso a marciare a pieno ritmo superando la crisi pandemica, o addirittura, per alcuni comparti, non ha mai ridotto la velocità. Le imprese, però, per il 22,5% cercano anche impiegati e addetti alle professioni commerciali e dei servizi, categorie in cui rientra anche il personale di bar, ristoranti, attività alberghiere e indotto turistico.

Si tratta, in particolare, di cuochi, camerieri e affini, con una domanda intorno alle 700 unità. Completano il quadro delle entrate attese un 18,7% tra dirigenti, professioni specializzare e tecnici e un 12,7% di lavoratori non qualificati.

LE RARITÀ
Diverse figure però, rappresentano merce rara sul mercato del lavoro della Marca, tanto che, per le imprese, non è semplice coprire circa il 41 per cento dei profili ricercati, per la preparazione inadeguata dei candidati o per la mancanza tout court di aspiranti. La difficoltà, però, schizza ad oltre otto casi su dieci per gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, a tre su quattro per progettisti e ingegneri, a sette su dieci per tecnici amministrativi, finanziari e di gestione della produzione. Scarseggiano anche operai edili specializzati (72%), operatori per l'assistenza sociale e domiciliare (69%), mentre riguardo a cuochi, camerieri e simili il reclutamento risulta complesso per oltre il 40% del totale. La penuria di giovani addetti con competenze tecnico-scientifiche elevate è confermata anche da uno studio di Assindustria Venetocentro: nel trevigiano, nel 2020, le aziende non hanno trovato 1.870 profili cosiddetti Stem, tra Laureati in ingegneria industriale, elettronica e dell'informazione (900), in discipline chimico-farmaceutiche (145), in scienze matematiche, fisiche e informatiche (163), oltre a 662 diplomati degli Its.

L'ANALISI
Gian Nello Piccoli, patron dell'Erosystem, azienda specializzata in informatica, osserva: «Mancano tecnici specializzati, certe figure come ingegneri gestionali o informatici, non si trovano. Non ci sono ragazzi a sufficienza che studiano queste materie. Purtroppo in Italia si privilegiano certi corsi di laurea con pochi sbocchi lavorativi o nessuno».
 

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