PREGANZIOL (TREVISO) - Corre a casa del suocero per rianimarlo, dopo un malore fatale. Ma anche il suo cuore si ferma poco dopo, stroncato da un infarto. Doppia tragedia venerdì mattina a Preganziol. Marino Tonello, 93 anni con alle spalle una vita da agricoltore, e Luciano Michielin, 63 ex postino in pensione da un mese, sono morti a un'ora di distanza. Nella stessa casa di via Franchetti. Sotto gli sguardi impotenti dei familiari e senza che gli operatori del Suem 118 potessero fare qualcosa per salvarli. Un dolore immenso per la famiglia, soprattutto per Lucia, che nel giro di un'ora ha perso il padre e il marito.
Malore improvviso: il tentativo di rianimazione
Era stata proprio lei venerdì mattina verso le 9 a chiamare Luciano perché il padre non stava bene. La donna era passata a controllare, allertata dalla madre. Marino aveva perso conoscenza e anche il battito. Così il marito si è precipitato lì e ha iniziato le manovre di rianimazione in attesa dei soccorsi. Mentre cercava di strappare dalla morte il suocero, Luciano ha detto di sentirsi senza forze. Erano i primi segni di cedimento che però né lui né gli altri parenti hanno riconosciuto. Intanto era arrivata l'ambulanza. I sanitari avevano continuato il massaggio, invano. Il cuore di Marino non dava segnali di ripresa tanto che al medico non è rimasto che constatare il decesso dell'anziano.
Infarto improvviso
Neppure il tempo di realizzare quello che era successo e la morte ha colpito di nuovo. A tradimento. Luciano non si sentiva bene: ha chiesto un caffè, nella speranza di recuperare un po' di energie. Ma non è riuscito a berlo. Qualche istante dopo si è accasciato, esanime.