Riaprire i tribunali soppressi? È possibile, ma a determinate condizioni. Lo ha detto in Alta Irpinia il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto. Per lui doppia tappa, prima in Comune a Sant’Angelo dei Lombardi e a seguire nella Casa di Reclusione. «Mi fa piacere trovare questo contesto fatto di sindaci, rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’associazionismo, avvocati», esordisce il senatore di Forza Italia. Va dritto al punto dopo le sollecitazioni finalizzate a rivedere la geografia giudiziaria. «Vi parlerò con il massimo realismo. Il discorso dei piccoli tribunali era chiuso con lo scorso governo. C'era addirittura la volontà di accorparne altri. Adesso – spiega Sisto - con il nuovo governo c'è una disponibilità a rivedere la questione dei Palazzi di Giustizia tagliati, ma con delle condizioni da seguire. Innanzitutto nessuno pensi che si possa tornare alla situazione ante 2012. Non si può ripristinare completamente ciò che è stato cancellato. Ora quale è la condizione per aprire qualche tribunale periferico? Le spese per esempio. Non ci devono essere spese per lo Stato centrale. È il primo punto, molto importante, che magari può essere studiato con un accordo con le Regioni. Il secondo punto – prosegue l’esponente del governo Meloni - è dare dei criteri che valgano per tutta Italia». Ma suggerisce anche una soluzione per la provincia di Avellino. «Si può pensare a mettere insieme i territori che facevano parte di una circoscrizione – dice riferendosi a Sant’Angelo e Ariano Irpino -. Io so per certo che avere un presidio di Giustizia sul territorio è un dissuasore per la criminalità. Il tentativo si può fare. Questa è la stagione giusta, dal punto di vista della prospettiva di governo l'intenzione di rivedere la geografia giudiziaria esiste. Allargare la platea è una delle possibili soluzioni per questa zona. Quando sarete pronti, chiamatemi». Ai sindaci e rappresentanti del Foro avellinese l’onere di mettere nero su bianco un dossier dettagliato. E una richiesta precisa. Al Municipio di Sant’Angelo i rappresentanti del territorio parlano con un obiettivo comune. Dal sindaco Rosanna Repole al presidente dell’Ordine degli avvocati di Avellino, Fabio Benigni. E con Gerardo Capozza, segretario generale Aci e presidente della Fondazione Sistema Irpinia. «Questo territorio – aveva detto la prima - ha visto la chiusura di un tribunale che aveva una storia e senza costi per il Ministero. La zona rientra anche nella sperimentazione della Strategia nazionale aree interne e abbiamo bisogno che i diritti alla salute e all’istruzione vengano garantiti. Ma chiediamo anche il diritto alla Giustizia. Se dovesse esserci una rivisitazione della geografia giudiziaria, chiediamo di avere la giusta attenzione. È una rivendicazione, certo. Ma crediamo sia giusta».
Benigni sostiene la richiesta: «In passato abbiamo avuto i tribunali che riuscivano a garantire una giustizia efficiente, documentata anche dagli avvocati e dai numeri.