Acerra, il Far West della camorra:
feriti due ragazzi di 17 anni per errore

Acerra, il Far West della camorra: feriti due ragazzi di 17 anni per errore
di Pino Neri
Lunedì 1 Agosto 2022, 23:34 - Ultimo agg. 2 Agosto, 17:56
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Terrore sulla movida di Acerra, 60mila abitanti a 16 chilometri da Napoli. Qui intorno alle 23 di domenica sera una pioggia di proiettili ha investito un gruppo di giovanissimi riuniti attorno a delle panchine: colpiti dalle pallottole due minorenni, una diciassettenne e un ragazzo di 16. La ragazza è rimasta ferita all’anca sinistra e al piede sinistro. Un altro colpo ha forato il polpaccio sinistro del ragazzo. Alla fine, dopo un primo intervento dei sanitari del pronto soccorso della vicina clinica Villa dei Fiori, lei è stata ricoverata al Cardarelli di Napoli e lui all’Ospedale del Mare. Per fortuna i medici li hanno subito dichiarati fuori pericolo. Resta però l’estrema gravità dell’accaduto, che ha avuto dinamiche terroristiche. In base alle prime indiscrezioni due criminali, anche loro molto giovani, sono giunti sul luogo dell’agguato in tarda serata, verso le 23. Erano a bordo di uno scooter. All’improvviso uno dei due, quello seduto dietro, ha sparato nel mucchio. Ha puntato la sua pistola facendo fuoco da distanza ravvicinata su un gruppo di ragazzi. Un vero e proprio raid, anche se non è chiaro se proprio i due ragazzi colpiti fossero nel mirino. Sono stati momenti di puro terrore per i tanti giovani riuniti ai margini della strada. Il rumore degli spari ha fatto scattare il più classico dei fuggi fuggi. A terra sono rimasti, sanguinanti e terrorizzati, i due minorenni che poco dopo sono stati portati in ospedale. 

È accaduto in via Alfonso D’Aragona, un rettilineo di periferia delimitato da due ampi terreni non coltivati. Su un marciapiede scorrono in fila indiana una decina di panchine di cemento attorno alle quali nel fine settimana, ma soprattutto la domenica sera, si radunano decine di giovani. E proprio qui si sta concentrando una delle piazze di spaccio più ambite di Acerra, città ormai costellata da una moltitudine di postazioni in cui si vende ogni sorta di stupefacente. Ma cosa è successo? La pista della lite per futili motivi all’origine della sparatoria non è ancora esclusa. Ma il movente della “stesa” scaturita da un contrasto sul traffico di stupefacenti, a quanto trapela, sembra prevalere. Altre indiscrezioni lasciano intravedere un ulteriore scenario, quello di un raid fallito, ai danni di un personaggio legato ai clan locali. Ma sono solo voci. Le indagini sono della squadra mobile e del commissariato di Acerra, che si sono chiusi in un riserbo assoluto. 

«Qui da qualche tempo è impossibile vivere – racconta una signora che abita in una villetta a schiera proprio all’inizio della strada della sparatoria – c’è un continuo viavai di motorini, scooter, auto. I ragazzi si concentrano tra le panchine di via D’Aragona e il bar, soprattutto la domenica sera, fino a notte. Dormire in pace è un’impresa». Via D’Aragona si trova al centro del rione Spiniello, immenso quartiere incompiuto di case residenziali della speculazione di vent’anni fa, confine con Pomigliano. «Io – racconta ancora la donna - sono andata dai carabinieri a denunciare. Ma ci sono andata solo io. Nessuno parla, nessuno si muove: tutti zitti». Che il luogo della sparatoria di domenica sera sia un luogo di spaccio lo provano le tante tracce lasciate sul posto dai giovani. Attorno alle panchine, sotto gli alberelli che adornano il marciapiede, si possono notare tantissimi filtri di cartoncino e le sigarette sventrate per estrarvi il tabacco necessario alla realizzazione degli spinelli. Droga e alcol. Lungo il margine del marciapiede, sul terreno libero, c’è una discarica di bibite alcoliche e analcoliche. Intanto è caccia agli autori del raid. In zona ci sono telecamere, le cui immagini sono al vaglio degli investigatori, che vi cercano il volto dei pistoleri.

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