Arenella, la scuola delle suore chiude: «Bollette troppo care»

Chiude l’Istituto paritario Mater Divinae Gratiae di via San Giacomo dei Capri

L'Istituto paritario Mater Divinae Gratiae di via San Giacomo dei Capri
L'Istituto paritario Mater Divinae Gratiae di via San Giacomo dei Capri
di Mariagiovanna Capone
Sabato 14 Gennaio 2023, 23:33 - Ultimo agg. 15 Gennaio, 07:26
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La crisi miete una nuova vittima. Stavolta è l’Istituto paritario Mater Divinae Gratiae di via San Giacomo dei Capri, scuola molto amata e apprezzata dalle famiglie non solo dell’Arenella ma anche di Vomero, Colli Aminei e Rione Alto, che chiude per il caro bollette. Suor Bianca alle 106 famiglie di altrettanti bambini iscritti alla scuola dell’infanzia e alla primaria ha inviato lunedì una lettera in cui comunicava la chiusura dell’Istituto su decisione della sede amministrativa a Roma, invitando i genitori a iscrivere i propri figli in altri istituti.

Un avviso doloroso non solo per le famiglie ma anche per l’85enne religiosa che dirige il complesso da tutta una vita e ha formato almeno tre generazioni. Un disagio che si rifletterà anche sul personale docente e gli Ata, circa 25 persone che dovranno trovare un nuovo posto di lavoro per il prossimo anno scolastico. Tuttavia una soluzione potrebbe esserci: Valentina Ercolino, presidente del gruppo Confapi Scuole Paritarie della Campania, gestisce già una scuola paritaria ed è interessata a rilevare l’Istituto paritario Mater Divinae Gratiae, dopo una visione della documentazione.

La decisione di chiudere lo storico Istituto paritario dell’Arenella è dovuta al caro bollette, il colpo di grazia dopo aver vissuto una forte crisi di iscritti durante il Covid. «Suor Bianca mi ha riferito di due bollette della luce di oltre 5mila euro ciascuna, e i costi sono diventati insostenibili.

Da Roma quindi le hanno detto che la scuola a luglio avrebbe chiuso definitivamente» spiega Ercolino. «C’è da dire che mantenere la retta su cifre così basse, circa 150 euro al mese, e non adeguarla al servizio erogato, ai costi della vita, agli aumenti e al numero di personale, alla lunga era ovvio non avrebbe fatto rientrare con le spese. Tempo fa ne parlai proprio con suor Bianca, restìa a far parte di Confapi con cui l’avremmo aiutata ad adeguare la gestione amministrativa dell’istituto e impedire questa resa, che è dolorosa per tutto il sistema scolastico paritario e non».

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«Non oso pensare al dramma dei dipendenti e delle loro famiglie» continua la dirigente Ercolino. «Vorrei capire se ci sono i margini per risanare la situazione e subentrare, se ci sono ammanchi e se sono eventualmente sanabili così da salvare i circa 25 posti di lavoro. Ho chiesto a suor Bianca di visionare i bilanci: se li avrò in tempo, potrei farli analizzare dai miei legali e appurare se ci sono forme e misure per salvare questa storica realtà scolastica. Altrimenti finirà proprio come accaduto a luglio con l’Istituto Nazareth di via Kagoshima, dove non è subentrato nemmeno l’imprenditore che ne annunciò l’interesse, che ha investito invece a Caserta». L’istituto ha aperto le porte all’attività scolastica nel 1956, per alcuni anni la scuola ha funzionato con docenti religiose e successivamente è stato dato l’accesso a insegnanti laici.

Pur non avendo competenze sull’Istituto paritario, l’assessore comunale all’Istruzione si è confrontata con le dirigenti degli istituti comprensivi della zona: E. A. Mario, Minucci e Pavese, sollecitata da consiglieri comunali. «C’è la massima disponibilità a venire incontro alle esigenze di continuità relazionale e logistiche espresse dalle famiglie tenendo conto della diversa capienza degli edifici scolastici e del numero degli iscritti» ha spiegato l’assessore Striano. Tuttavia oltre alla disponibilità offerta ad accogliere i circa 100 alunni difficile avere la certezza che si potranno creare nuove classi ad hoc per accogliere tutte le ex classi del Divinae Gratie mentre è più probabile una ridistribuzione nelle classi esistenti sottodimensionate. Intanto molte famiglie hanno iniziato a incontrare i dirigenti scolastici delle scuole statali limitrofe e dell’Istituto suore Betlemite durante gli OpenDay per capire se c’è la possibilità di spostare i bambini fin da subito con un nullaosta.
 

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