Turismo in Campania, per hotel e ristoranti servono 30mila lavoratori

Unioncamere: grave carenza di personale, molte strutture in difficoltà

Folla di turisti a Napoli
Folla di turisti a Napoli
di Valerio Iuliano
Domenica 23 Aprile 2023, 00:00 - Ultimo agg. 24 Aprile, 10:04
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Le opportunità lavorative sono numerose, seppure molto spesso a tempo determinato. Il numero di posti a disposizione nelle aziende campane non era mai stato così elevato negli ultimi anni. Il turismo fa da traino anche per gli altri settori produttivi. Ma le esigenze delle imprese si scontrano con la consueta carenza di manodopera. Un deficit che caratterizza tutti i settori e che ha portato il ministro del Lavoro Calderone a parlare di «un milione di posti di lavoro che non riusciamo a coprire». Una vera e propria emergenza nazionale, alla quale sarà difficile porre rimedio in tempi brevi. 

In Campania, secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, sono 133.980 le entrate programmate dalle aziende per il trimestre aprile-giugno, con un incremento della domanda di lavoro di 34.410 unità rispetto allo stesso periodo del 2022. Un aumento del 25,6%, nell’arco di dodici mesi, che conferma il radicale cambiamento degli scenari. Le maggiori opportunità sono offerte dal comparto dei servizi turistici con 28.140 lavoratori ricercati per il periodo primaverile. Gli addetti all’accoglienza nelle strutture ricettive e gli addetti alla ristorazione sono le figure più richieste. Altrettanto elevata la domanda nel settore dei servizi alle persone, in particolare per i trasporti, con oltre 27mila assunzioni. Seguono i servizi alle imprese e il commercio. L’industria nel suo complesso programma 38mila entrate, di cui 22mila nella manifattura e 16mila nelle costruzioni. 

In Campania sono 41 su 100 le figure professionali che le aziende non riescono a individuare. La gravità del fenomeno del mismatch tra domanda e offerta di lavoro viene evidenziata a più riprese dalle associazioni datoriali. La carenza di candidati e le competenze spesso non in linea con le richieste delle imprese sono le motivazioni più diffuse. Anche in un settore come il turismo, che si appresta a vivere una delle stagioni più felici di sempre, gli imprenditori lamentano la difficoltà nel reperire cuochi, camerieri e addetti all’accoglienza.

«I candidati sono pochi rispetto ai posti disponibili - spiega Giovanna Mazzarella, presidente Sezione turismo dell’Unione industriali - ed alcuni dei candidati hanno poca esperienza.

Non sono formati e in questo caso si valuta di prenderli per formarli». Nemmeno la progressiva scomparsa del reddito di cittadinanza, che veniva indicato come la principale motivazione della disaffezione al lavoro di molti giovani, sembra destinata a migliorare il quadro. La penuria di manodopera riguarda, comunque, tutti i settori produttivi. I salari bassi contribuiscono ad aggravare la situazione. E nel 76 per cento dei casi, secondo il report di Uniocamere, le assunzioni sono a tempo determinato.

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Tra le figure di più difficile reperimento il Borsino di Unioncamere mette in evidenza, per le professioni tecniche e ad elevata specializzazione, i tecnici della salute (61,3%), i tecnici della gestione dei processi produttivi (60,7%), i tecnici in campo ingegneristico (59,9%), gli analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni (59,6%). Nel caso degli operai specializzati si va oltre il 70%. Solo il 16% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato. In un’analisi più ampia, relativa ai fabbisogni occupazionali dei prossimi cinque anni e riferita ad uno “scenario positivo” legato ad un’espansione della domanda nell’eventualità di un buon esito degli investimenti legati al Pnrr, Unioncamere stima che in Campania ci saranno 284mila posti di lavoro da ricoprire. Il 90 per cento riguarderà il settore dei servizi, turismo in primis. Tra le figure di più difficile reperimento, medici, infermieri, fisioterapisti ed anche alcune delle professioni cruciali per gli avanzamenti nei processi di innovazione tecnologica e transizione digitale, quali gli specialisti in scienze matematiche e informatiche, i tecnici Ict, gli ingegneri e i tecnici.
 

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