Coronavirus in Campania, centri privati pronti a eseguire tamponi a pagamento

Coronavirus in Campania, centri privati pronti a eseguire tamponi a pagamento
di Ettore Mautone
Martedì 10 Marzo 2020, 00:00 - Ultimo agg. 12:56
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Tamponi e test di positività al Coronavirus: si moltiplica, di ora in ora, la richiesta di esami al Cotugno. Da fine febbraio sono circa mille in totale gli esami effettuati per la ricerca del virus e si è passati dalle poche procedure dei primi giorni a un incremento esponenziale fino a processare circa un centinaio di tamponi al giorno. Ieri, in mezza mattinata, il volume delle prenotazioni ha superato quota 200. A mano a mano che si satura la capacità di smaltimento del laboratorio del Cotugno (l’unico pubblico certificato con un livello di sicurezza 3 e accreditato con la rete nazionale dell’Istituto superiore di sanità) crescono le richieste anche sul fronte dei laboratori privati.

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In Campania alcuni centri accreditati per il settore della genetica e della biologia molecolare sarebbero in teoria in grado di effettuare esami in coltura. Ma il rischio di contaminazioni è troppo alto. «Se dovesse uscire un esame positivo - spiega Arturo Importa, titolare del gruppo Futura - avremmo una serie di limiti sulla certificazione del dato. Abbiamo avuto molte richieste da alcune strutture di ricovero private, soprattutto da quelle inserite nella rete dell’emergenza. Alcuni per un sospetto, poi risultato negativo, hanno dovuto sospendere le attività. In questi casi c’è l’urgenza di sapere il risultato. In ogni caso fare un tampone è una banalità ma nessuno vuole rischiare di dover essere messo in quarantena. Facciamo molti test per l’epatite e anche per l’Aids ma in questo caso serve una certificazione che non è semplice da ottenere». 
 


Certificazione che invece possiede il centro MeriGen di Napoli accreditato con il Servizio sanitario regionale per virologia, microbiologia genetica e biologia molecolare. Qui l’esame real time, in amplificazione genica per l’individuazione di Covid-19, segue procedure del tutto simili a quelle del Cotugno. Si usano gli stessi kit e ad un costo contenuto. «Ho chiesto più volte indicazioni al mio distretto - avverte il biologo responsabile Sebastiano De Biase - appena questo virus si è affacciato sulla scena mondiale ho applicato le linee guida dei severi enti di sorveglianza americani. Ho adottato quei protocolli e mi sono attrezzato. Ho acquistato circa 200 test di cui circa 43 finora utilizzati. Sono risultati tutti negativi. L’esame viene erogato solo privatamente. Finora il test lo hanno fatto alcuni miei collaboratori, alcuni colleghi medici e biologi e abbiamo assolto anche alle richieste di qualche clinica, ma non esiste un percorso codificato o riconosciuto nel sistema pubblico. Il distretto ci ha solo detto, per le vie brevi, che lo possiamo effettuare ma solo privatamente. Lavoriamo con spirito di servizio se dovesse tornare utile la nostra esperienza in un momento di emergenza». Il personale della Merigen, prima del prelievo, somministra minuziose interviste telefoniche per verificare l’indicazione al test. I prelievi, con tutte le cautele e i dispositivi di protezione previsti (tute, mascherine, occhiali e gambali, tripli guanti ecc.), sono effettuati a domicilio. «Di richieste ne giungono tantissime - conclude De Biase - al crescere dei contagi e anche al lievitare della paura che accompagna la diffusione di Covid-19. Anche il trasporto dei tamponi avviene con tutti i crismi in contenitori ermetici a tripla tenuta e in borse certificate. E da domani sarà disponibile anche il test di sierologia che consente di scovare infezioni in fase acuta, o quelle passate da cui si è guariti, effettuando il dosaggio degli anticorpi». 

Sul test Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine dei Biologi, avverte di possibili falsi positivi. La sensibilità del kit, in grado di individuare anche solo 5 particelle virali, presterebbe il fianco, infatti, a risultati non attendibili. Un rischio che, nella rete nazionale di rilevamento, viene scongiurato con la procedura a lettura doppia da parte dell’Istituto superiore di sanità.
 

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