Campania: analisi della saliva, dal Ceinge​ l'ipotesi del test sugli studenti

Campania: analisi della saliva, dal Ceinge l'ipotesi del test sugli studenti
di Ettore Mautone
Martedì 15 Settembre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 16:17
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Fervono gli studi, in Campania, per mettere a punto nuove metodiche e tecnologie di diagnosi e di screening per SarsCov2 da utilizzare di routine in vista dell’inizio delle attività scolastiche. «C’è un nostro istituto di ricerca, il Ceinge - ha annunciato ieri il presidente della Regione Vincenzo De Luca - che opera con Università e Regione e che sta studiando da mesi un test che consentirebbe di individuare la positività al Covid con la saliva. Non abbiamo ancora completato le sperimentazioni. Questo ci consentirebbe di fare anche i test ai ragazzi». 

Di cosa si tratta esattamente? Il Ceinge ha avviato percorsi di validazione interna di diversi sistemi e test ai fini della valutazione delle performance analitiche. Oltre al tampone classico che rileva 3 o 4 geni virali (che impiega circa 5 ore inclusa la estrazione dell’Rna virale da tampone) i più promettenti sono il test rapido basato sull’antigene del virus estratto con tampone nasofaringeo o dalla saliva che richiede pochi minuti. C’è poi il test molecolare rapido (tampone da cui si cerca un solo gene del virus) che in circa 13 minuti può dare conferma del precedente test antigenico (soprattutto per reparti di area critica o Pronti Soccorso o per situazioni di emergenze/urgenza diagnostica). Quindi infine il test combinato Sars-CoV-2 e virus Influenza A e B più altri virus respiratori, finalizzato a distinguere tra Covid-19 ed altre infezioni da virus influenzali tipiche dell’autunno-inverno. Questo sarebbe di enorme vantaggio soprattutto ai fini del miglioramento della gestione delle procedure di isolamento che, di fronte ad un risultato dubbio o falsamente positivo, verrebbero messe in atto, ad esempio nelle scuole o nei posti di lavoro, creando non pochi disagi alla comunità. 
 


Va precisato che moltissimi kit sierologici sul mercato di cui si parla in questi giorni sono ancora in fase di validazione definitiva, essendo stati approvati per urgenza. La scelta del campione pertinente, del test più idoneo e la conoscenza del periodo di incubazione dell’infezione, della viremia e del periodo di diffusione, sono importanti nella diagnosi di casi individuali e nella definizione della trasmissibilità. Secondo l’Oms il test su acido nucleico Rna del virus (diagnosi molecolare o tampone tradizionale) è consigliato per la diagnosi di casi acuti, i test sierologici (su sangue capillare o venoso alla ricerca di anticorpi IgG, IgM o antigeni virali) hanno un ruolo importante nelle valutazioni epidemiologiche per determinare il tasso di infezione e stabilire l’immunità di individui che sono guariti, ma non sono rilevanti per la diagnosi di casi acuti. Sul mercato della diagnostica ci sono almeno 250 test diagnostici alternativi alcuni dei quali spesso rilasciati sul mercato dopo una procedura di validazione in urgenza ma in assenza di lavori di comparazione metodologica, fondamentali, invece, ai fini della validazione clinica del test. Attualmente l’Oms definisce come caso confermato «una persona con test di laboratorio positivo (tampone classico) per infezione da Sars-CoV-2, indipendentemente dai segni e sintomi». D’altro canto il processamento del tampone tradizionale andrebbe eseguito nella seconda settimana di malattia. 
 
Abbott Diagnostics ha recentemente messo in commercio un rapido saggio molecolare in tempo reale che può produrre un risultato positivo entro 5 minuti e un risultato negativo entro 13 minuti. È un test molecolare per i casi acuti che possono essere eseguiti nello studio del medico o in pronto soccorso. Una eventuale positività va, comunque e sempre, confermata con tampone canonico. Al Cotugno è allo studio una metodica che identifica gli antigeni del virus su tecnologia giapponese e dopo mezz’ora di incubazione processa un campione al minuto fino a 60.
 

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