Covid a Napoli, la mappa dei contagi: in aumento nel centro storico, giù al Vomero e a Posillipo

Covid a Napoli, la mappa dei contagi: in aumento nel centro storico, giù al Vomero e a Posillipo
di Ettore Mautone
Domenica 27 Settembre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 13:15
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Sars-Cov2: corrono i contagi anche a Napoli. Ieri in città sono stati 97 su 274 i nuovi positivi del giorno. Un picco, il secondo valore più alto dall’inizio dell’epidemia (il record, con 115 casi, è stato alla fine di agosto). Se, da un lato, prevalgono gli asintomatici che impegnano meno gli ospedali, dall’altro questi ammalati diffondono meglio il virus in quanto sono più difficili da intercettare precocemente. Soggetti prevalentemente giovani che, non accusando segni clinici, girano liberamente anche perché non c’è più il lockdown. E le probabilità che prima o poi queste persone possano incontrare per un tempo sufficientemente lungo, sul lavoro o in famiglia, qualcuno suscettibile e fragile, tanto da contagiarlo, aumentano. 
 

 

Di certo, si assiste a una nuova mappa dei contagi: dei 97 nuovi positivi riscontrati ieri, il maggior numero (24) si rileva nel distretto Asl 31 (Avvocata, Montecalvario, Pendino, Porto). Subito dopo, con 20 casi, c’è il distretto 33 (Vicaria, San Lorenzo, Poggioreale). A distanza, con 14 positivi, il distretto 30 (Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno), 12 casi ancora al distretto 29 (Colli Aminei, San Carlo all’Arena, Stella), quindi 7 al distretto 27 (che comprende i quartieri Arenella e Vomero), quattro al distreoo 24 (Posillipo, San Ferdinando, più l’isola Capri), e 3 al distretto 26 di Pianura e Soccavo e due segnalati nel distretto 25 di Fuorigrotta e Bagnoli. 

Si tratta di una distribuzione diversa da quella registra durante tutto il mese di agosto, quando i casi si concentravano tra i giovani di rientro dai viaggi e soprattutto nei quartieri a maggiore mobilità e intensità sociale come Posillipo, Vomero e Arenella. Del resto, anche l’età media dei contagiati è iniziata a risalire: nel periodo tra il primo agosto e il 14 settembre, l’età mediana è stata 29 anni e la media 36, nell’aggiornamento al 21 settembre è passata, rispettivamente, a 31 e 37 anni e ora si va di nuovo verso i 40 anni e probabilmente il dato sarà presto di nuovo in linea con quello di agosto, 55 anni. 
 
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Ma chi sono i 97 nuovi positivi al tampone di ieri? Intanto, 14 accusano i sintomi dell’infezione e, di questi, tre sono stati ricoverati. Gli altri 94 sono in isolamento domiciliare. In 37 sono stati individuati attraverso i prelievi nasofaringei eseguiti a domicilio dai team delle Usca. In generale, si tratta di persone che hanno avuto contatti stretti con positivi al coronavirus per i quali è in corso un ulteriore approfondimento epidemiologico. Sono tutti asintomatici. I 14 che accusano sintomi sono stati invece individuati sulla scorta di un tampone eseguito a domicilio su richiesta dei medici di famiglia. Altri due sono stati individuati (sempre tra i sintomatici) con test di screening eseguiti agli operatori sanitari, altri due sono risultati positivi al tampone eseguito nella fase di pre-ospedalizzazione al momento del ricovero per altre patologie. E ancora, due casi sono l’esito di screening tra i viaggiatori. Casi, questi ultimi, ormai residuali sul totale. Il virus, infatti, sembra circolare nelle famiglie e sul lavoro, diffuso da chi, rientrato dalle vacanze, non ha effettuato ed è sfuggito ai controlli. Per una quota consistente e crescente di casi positivi (ieri 40 ma ne sono parecchi ogni giorno), risulta inoltre difficile risalire alle motivazioni che hanno generato la necessità di eseguire il tampone. Questi casi sono anche quelli più difficili da rintracciare in quanto i numeri di telefono sono spenti, errati o inesistenti. Il dipartimento di prevenzione della Asl è sotto pressione, non solo per l’aumento dei casi totali ma anche per l’emergere dei cosiddetti “casi di comunità”. L’altro giorno uno in una palestra di Secondigliano, altri due in un cinema, ieri un alunno del liceo Fonseca. Le regole per la quarantena e il tampone prevedonouna approfondita analisi epidemiologica. Chi fa il test deve osservare, con i suoi contatti stretti, l’isolamento domiciliare: se risulta positivo, anche i conviventi restano in quarantena fiduciaria per 14 giorni senza fare il tampone, se asintomatici. Solo per chi manifesta i sintomi e su richiesta del medico di famiglia, si procede a eseguire ulteriori tamponi nella stessa cerchia. In pratica, si valuta volta per volta se fare altri test.
 

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