Coronavirus a Napoli, ancora troppi in strada: alla Pignasecca e Antignano è allarme mercatini

Coronavirus a Napoli, ancora troppi in strada: alla Pignasecca e Antignano è allarme mercatini
di Gennaro Di Biase
Venerdì 20 Marzo 2020, 23:00 - Ultimo agg. 21 Marzo, 08:30
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C’è una Napoli che continua a scendere in strada. In certe zone, quelle più «nascoste» o «strette», il messaggio di «stare a casa» arriva con più difficoltà. Il covid ha cambiato le abitudini della maggioranza dei napoletani, negli ultimi giorni, ma le nuove regole imposte dall’allarme sanitario non sono recepite da tutti, in particolar modo in quei posti «delicati» anche prima della pandemia. Segnalazioni di assembramenti arrivano specialmente «da vicoli, periferie e rioni», avvisano in coro Polizia Municipale e parlamentini. Due situazioni particolarmente problematiche sono quelle «del Vasto e di Porta Capuana», la prima per assembramenti di migranti. La seconda per via dei senzatetto dell’Est, che da mesi occupano la zona dopo il restyling Unesco. Affollamenti, soprattutto in tarda mattinata, in tutte le aree dei mercatini: ad Antignano al Vomero, alla Pignasecca in centro storico, ai Vergini nella Sanità. Sempre di mattina, traffico e code di auto a Pianura. E folla in strada a Secondigliano e Miano. Insomma, la gente in giro in città non manca, neppure a Chiaia e in zona ospedaliera. 

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Sono diversi i posti «critici», e per diverse motivazioni. Partiamo da Secondigliano-Scampia, dove l’altra sera, con una Pec, il presidente dell’VIII Municipalità Apostolos Papais ha chiesto l’aiuto dell’esercito: «Tra Secondigliano e Chiaiano c’è troppa gente in strada – spiega – sono 50 le denunce dai carabinieri e 50 da parte della polizia municipale su circa 500 controlli. Ringrazio le forze dell’ordine per gran il lavoro che stanno facendo, ma qui serve anche l’esercito. Dal Ministero non ho ancora ricevuto risposte sull’invio di soldati, ma in alcune ore della città ci sono punti di assembramento continui tra Scampia, Rione Monterosa, nei Lotti popolari e tra Chiaiano e Marianella. Molta gente, qui, facendo lavori saltuari - o a nero - sta trovando difficoltà economiche.
 


La Pignasecca è un via vai ininterrotto di pedoni, motorini e chiacchierate. In certi quartieri la strada viene vissuta come una protuberanza dell’appartamento. Il discorso vale per i bassi di Forcella e dei Quartieri Spagnoli: «Sono abitazioni molto strette – spiega il presidente della II Municipalità Francesco Chirico – la gente è abituata a vivere il vicolo. Ho poi inviato diverse segnalazioni a Prefetto, Questura e Vigili perché ci sono delle strade in cui continuano assembramenti come se nulla fosse: a Montesanto, nel Parco Ventaglieri, si entra di notte a giocare a pallone e a fumare canne, come se si stesse in vacanza. Se la Pignasecca è affollata, lo sono anche il mercato di Antignano, al Vomero, e la vicina piazza degli Artisti. Dal quartiere collinare arrivano segnalazioni più disparate anche da piazza Immacolata, dal Cardarelli, via Cilea, viale Michelangelo: «Ieri alcuni operai montavano impalcature su un condominio privato e senza mascherina – dice Paolo De Luca, presidente della V Municipalità – In strada resistono molte persone, purtroppo. La cittadinanza si è divisa in due schieramenti: chi segnale le infrazioni e chi non rispetta i divieti». 
 
 

Tra le zone critiche non vanno dimenticate Piazza Garibaldi e Porta Nolana: i clochard in queste strade ci vivono. E poi c’è il Vasto. I giovani extracomunitari continuano a riversarsi in strada: «Difficile tenere sotto controllo i migranti: sono abituati a uscire», commenta Francesco Borrelli, consigliere regionale dei Verdi. E poi c’è il caso delle mascherine donate dai cinesi, che l’altro ieri in zona sono stati vittime di un episodio che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine: «Sono tanti gli attacchi alla comunità cinese – prosegue Borrelli – Episodi di razzismo senza senso.
La comunità cinese sta dando una grossa mano per contrastare questa emergenza, anche se nel caso specifico c’è un controsenso: si distribuisce materiale per proteggersi dall’ epidemia ma allo stesso tempo ci si riunisce in strada facilitando i contatti tra le persone ed eventuali contagi. Alcuni napoletani, cercando di prendere le mascherine, hanno creato disordini durante la distribuzione, e sono dovuti intervenire gli agenti. Certe iniziative vanno regolamentate: è fondamentale tutelare la sicurezza».

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