Gas, deposito al Porto di Napoli, nuovo no dell’Autorità: «Residenti in pericolo»

Gas, deposito al Porto di Napoli, nuovo no dell’Autorità: «Residenti in pericolo»
di Antonino Pane
Sabato 9 Luglio 2022, 23:45 - Ultimo agg. 10 Luglio, 17:59
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«Il deposito di gas naturale liquefatto nel porto di Napoli non si può fare». Ferma presa di posizione dell’Autorità portuale che ha liquidato così la riapertura dei termini per il procedimento di Via da parte del ministero per la Transizione ecologica. Una riapertura frutto delle integrazioni presentate da K8 Spa e Edison Spa sullo studio di fattibilità che, evidentemente, dimostrano il perdurare di interessi per un impianto ritenuto dai comitati cittadini di San Giovanni a Teduccio “estremamente pericoloso”. 


I nodi rimbalzati in questi anni sono stati ripresi dal presidente Andrea Annunziata. «Il deposito - ha detto - verrebbe posizionato a poca distanza da abitazioni civili; a ridosso della nuova darsena di levante che dovrà ospitare il polo logistico del porto; perché il porto di Napoli è anche individuato come via di fuga nel piano di evacuazione per l’emergenza Vesuvio. Il deposito di gnl nella darsena petroli non è proponibile e ora c’è anche il documento di programmazione strategica approvato dal Comitato di gestione e dal ministero delle Infrastrutture.

Se si intendeva forzare la mano per i difficili momenti che il Paese sta affrontando sui rifornimenti energetici, la nostra risposta è stata netta. Tra l’altro il deposito di gnl a Napoli potrebbe essere utilizzato solo per il rifornimento di navi e non per usi civili perché sarebbe necessario un impianto di rigassificazione che non è mai stato previsto». Sulla questione è anche intervenuto il Comune che ha chiesto l’annullamento del procedimento, dopo aver ribadito che era già stato espresso parere negativo: «Al riguardo, si rappresenta - è detto nella nota - che al Comune di Napoli, destinatario unitamente ad altri, la nota viene rivolta ad un indirizzo pec dismesso dal 2019». 

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Ma andiamo con ordine. Lo studio di fattibilità su un deposito di gnl nel porto di Napoli è stato presentato dal Q8 e Edison il 18 dicembre del 2019. Ottenuto l’ok di massima dalla precedente governance del porto, quella presieduta da Pietro Spirito, le due società sono andate avanti senza tener in nessun conto i pareri negativi della nuova governance dell’Adsp e delle istituzioni locali. In particolare l’Adsp con la delibera 196 del 2021 ha revocato la delibera n. 231 del 2020 (quella del sì), specificando, tra l’altro, che «le valutazioni sul sito demaniale possono adottarsi solo a seguito dell’approvazione di atti prodromici, in particolare acquisendo le opportune sugli aspetti inerenti l’intesa/dichiarazione di non contrasto del piano regolatore portuale con le pianificazioni comunali». E veniamo al documento di pianificazione. Per gli aspetti di compatibilità dell’ipotizzato deposito di gnl ubicato in testata del molo Vigliena rispetto agli strumenti di pianificazione vigenti, si precisa che «fino a quando non saranno dismessi i depositi costieri a Napoli Orientale, la darsena petroli sarà destinata al traffico delle rinfuse liquide e la darsena di levante, trasformata, al traffico commerciale contenitori. Presso la darsena petroli e presso il Quartiere del porto, dunque, saranno ammesse soltanto la manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere esistenti». E poi il no netto. «Sulla scorta di tale previsione è esclusa la possibilità di incrementare le tipologie di rinfuse liquide movimentate nella darsena petroli con la realizzazione di un nuovo deposito di stoccaggio ubicato nel molo Vigliena». 
 

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