Armi a Kiev, se la tregua si conquista sul campo

di Bruno Vespa
Sabato 28 Gennaio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 07:19
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Secondo i sondaggi, oltre la metà dell’opinione pubblica italiana è contraria all’invio di armi in Ucraina. Probabilmente è colpa di noi giornalisti non aver spiegato fino in fondo la necessità di aiutare gli ucraini a difendersi. 

L’Ucraina è uno Stato sovrano nel cuore dell’Europa a due ore e mezzo di volo dall’Italia che subisce da un anno una brutale invasione da parte dei russi. Ci sono centinaia di migliaia di vittime tra morti e feriti, distruzione e saccheggi di intere città, brutalità inimmaginabili ai danni di popolazioni civili, centinaia di bambini morti e migliaia trasferiti a forza in Russia o in zone controllate dalla Russia.

Dice: ma è colpa della guerra se è aumentata la benzina. È vero, ma l’unica possibilità di far cessare di colpo la guerra è consegnare l’Ucraina a Putin con le conseguenze che possiamo immaginare.

Dice: e a me che importa? E invece importa moltissimo perché lo sconvolgimento degli equilibri mondiali porterebbe conseguenze assai più pesanti delle attuali perché la cancellazione di una nazione indipendente nel XXI secolo non sarebbe ammissibile nel mondo e figuriamoci in Europa.

A proposito dei timori di escalation, i Paesi che dovrebbero averne più paura, quelli confinanti con la Russia (Polonia, Finlandia, paesi baltici) sono i più scatenati nel chiedere i rinforzi all’Ucraina perché sanno bene che cosa significhi stare sotto l’influenza russa. 

Dice: allora le armi le mandino gli altri. Premesso che ne mandiamo assai meno degli altri (non abbiamo un solo carro armato moderno, contro i 375 della Spagna), sfugge a più d’uno che se l’Italia deve restare nel salotto buono delle grandi nazioni con tutti i vantaggi che ne derivano deve pagare periodicamente la quota sociale. Un’Italietta isolata e inaffidabile ci costerebbe infinitamente di più di una bolletta elettrica salata. Purtroppo la storia è implacabile. La pace o la tregua si conquistano sul campo. Fino a quando Zelensky non sarà riuscito a stringere Putin in un angolo, una trattativa sarà impossibile. Questa è la dura realtà, piaccia o non piaccia.

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