Gaza, la piazza di Napoli divide il mondo arabo

L'imam Cozzolino non ha partecipato alla manifestazione: «Protesta faziosa, Hamas è come l’Isis»

La manifestazione pro Palestina a Napoli
La manifestazione pro Palestina a Napoli
di Dario De Martino
Sabato 14 Ottobre 2023, 00:00 - Ultimo agg. 15 Ottobre, 08:03
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“Free free Palestine” è il coro che resta nelle orecchie dopo oltre tre ore di manifestazione. Almeno cinquecento persone hanno sfilato nell’area di piazza Garibaldi. Comunità palestinese, cittadini arabi residenti e realtà della sinistra estrema napoletana si sono riunite per manifestare solidarietà al popolo palestinese. Una realtà che, come accade in Palestina, si presenta spaccata rispetto alle forme di «resistenza» da utilizzare di fronte all’«occupazione» israeliana, per usare le parole dei manifestanti. Basti pensare che due imam di due diverse moschee napoletane prendono posizioni diverse: uno in piazza, l’altro a casa perché giudica la manifestazione «pro Hamas». D’altronde anche dietro lo striscione “Non c’è pace sotto occupazione, Palestina libera”, quello che guida il corteo, si riscontrano posizioni diverse tra i manifestanti rispetto alla realtà di Hamas. Se molti condannano le aggressioni terroristiche, non manca chi ritiene che «la forma di resistenza la deve scegliere il popolo palestinese».

L’appuntamento per la manifestazione è fissato alle 16.30. Attorno al campo di basket di piazza Garibaldi si ritrovano pian piano tutti i partecipanti. Due grandi bandiere palestinesi la fanno da protagonista. Ma molti manifestanti sventolano bandiere tunisine, marocchine ed egiziani. Non mancano bandiere rosse di partiti legati al mondo comunista, dell’Unione sindacale di base e dell’ex Opg. D’altronde la manifestazione, organizzata dal centro culturale Handala Ali, ha visto la partecipazione di numerosi centri sociali, studenti e sindacati di base. L’idea iniziale era quella di percorrere le vie del centro storico ma alla fine gli organizzatori sono stati costretti a cambiare idea. «La Questura ci ha impedito di fare un percorso nel centro storico, questa è una cosa molto grave. Ci deve essere libertà di manifestazione per tutte le idee», denuncia Matteo Giardiello di Potere al Popolo. Così si è virato verso un percorso attraverso il quadrilatero del Vasto: il corteo muove verso piazza Mancini e poi in via Firenze, da lì gira verso la stazione e arriva al centro della piazza. Sono quasi le 20 quando la manifestazione si scioglie con fumogeni, cori e sventolio di bandiere sul piedistallo della statua di Garibaldi. La giornata, come accennato, è stata contraddistinta dalle spaccature. Se la comunità palestinese alla fine ha partecipato all’evento dopo qualche divisione iniziale, si è registrata la posizione diversa di due imam.

 

Non è sceso in piazza l’imam Massimo Abdallah Cozzolino, guida dell’associazione culturale islamica Zayd Ibn Thabit di piazza Mercato: «Nessuna partecipazione o sostegno a manifestazioni di parte, faziose o di sostegno ad organizzazioni terroristiche, perché per noi Hamas è come l’Isis», dichiara.

Cozzolino si dice preoccupato «perché in questa situazione di tensione e di violenza che si è generata molti vanno a queste manifestazioni rivendicando e legittimando quelle che sono organizzazioni terroristiche. Se fosse fatta una manifestazione per la pace, di accoglienza e riconoscimento delle vittime di ambo le parti sarebbe un discorso diverso». Nel merito della questione Cozzolino definisce «legittima» la «reazione di Israele contro i terroristi» ma sottolinea come questa «sta portando a un’altra tragedia, per cui alle vittime già numerose in Israele si stanno sommando migliaia di vittime anche a Gaza».

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In piazza c’era invece Amar Abdallah, imam della moschea di corso Arnaldo Lucci: «Siamo in piazza per dare solidarietà al popolo palestinese e a chi vive a Gaza. Noi rappresentiamo il mondo della pace contro l’occupazione, una prigione per due milione di persone. Diciamo basta alla guerra», spiega ai giornalisti durante la manifestazione. E poi attacca la Regione: «È una vergogna esporre la bandiera dello Stato di Israele nei palazzi istituzionali. I palestinesi non sono tutti terroristi». Ma le spaccature, come detto, si registrano anche nella pancia del corteo. E non manca qualche piccolo momento di tensione. Come quando un giovane ragazzo tunisino al microfono dice: «Hamas non rappresenta il popolo palestinese», ma viene fermato. Non tutti, evidentemente, la pensavano così. Eppure Ludovico Chianese, dirigente del centro culturale Handala Ali che ha promosso la manifestazione, sottolinea: «Nessuno ritiene giustificabile l’uccisione di civili e non tutti i palestinesi si riconoscono in Hamas. Ma non si può nemmeno non vedere che questo attacco viene utilizzato per trattare tutti i palestinesi come terroristi».

Per Chianese «Gaza è una vera e propria prigione. Non ci sarà pace in Palestina finché non verranno rispettati integralmente i diritti dei palestinesi». Le manifestazioni pro-Palestina continueranno nei prossimi giorni. Già oggi la comunità palestinese si ritroverà alle 17 in piazza Cavour. In mattinata, in Piazza Bellini ci sarà un’iniziativa per la pace con l’ex sindaco Luigi de Magistris, Alex Zanotelli e Sandro Fucito.
 

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