Napoli: metrò linea 1, un giorno di stop ​per testare i nuovi treni

Giovedì 9 febbraio servizio sospeso dalle 9 alle 16.30: e non ci sono bus sostitutivi

I nuovi treni della linea 1
I nuovi treni della linea 1
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Martedì 7 Febbraio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 14:54
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Sette ore consecutive di stop alla metropolitana: è alle porte un «giovedì nero» per i trasporti napoletani. Dopodomani, il 9 febbraio, la Linea 1 resterà vietata al pubblico dalle 9 alle 16,30 per consentire le ennesime prove al secondo dei nuovi treni in attesa di entrare in servizio. 

La notizia è stata diffusa ieri dall’assessore Cosenza nel corso di una seduta della Commissione Trasporti, si tratta del quarto giorno di disagi dall’inizio dell’anno, a causa dei test. Fino allo scorso anno le prove venivano realizzate nelle ore notturne ma da quest’anno, a causa di una questione sindacale interna alla struttura ministeriale che gestisce la sicurezza ferroviaria, gli addetti non prestano più la loro opera al di fuori dei normali orari di lavoro, sicché bisogna adeguarsi, eseguire i test di giorno e in quelle ore privare la città del principale servizio di trasporto pubblico.

«È uno scandalo che la città sia costretta a rinunciare alla metropolitana per via di una battaglia sindacale esterna al Comune e alla Anm - tuona il presidente della commissione trasporti, Nino Simeone - I giorni di chiusura si susseguono senza sosta e i napoletani iniziano ad essere stufi di dover sopportare questa situazione». 

La seduta è stata prevista di giovedì per un motivo che appare banale, ma non lo è: nei giorni «pari» della settimana gli addetti della struttura ministeriale hanno un orario di lavoro che prosegue fino al pomeriggio, così per eseguire il maggior numero possibile di test s’è deciso di prendere al volo l’occasione.

In questo momento il nuovo treno che viene sottoposto a verifica, deve effettuare le impegnative prove di frenatura. Si tratta di stressare il sistema frenante in ogni possibile situazione: in salita, in discesa, a velocità elevata, a velocità ridotta, in stazione, in galleria, insomma il nuovo convoglio spagnolo sarà chiamato a frenare in ogni singolo punto del percorso ipogeo napoletano. Ad ogni frenata corrispondono una analisi del mezzo e un rapporto specifico: il materiale raccolto contribuisce a garantire la sicurezza del mezzo. Fortunatamente in questa fase non sono previste le prove di frenatura a pieno carico: si tratta di una operazione particolarmente difficoltosa perché, per simulare la presenza dei passeggeri, le carrozze vengono riempite di sacchi di sabbia. Caricare e scaricare qual materiale è impresa decisamente lunga, complessa e anche stancante; ma i test a pieno carico sono riservati a un treno ogni cinque verificati, e qui a Napoli siamo solo al secondo treno da mettere in servizio.

Giovedì la metropolitana sarà utilizzabile solo nelle primissime ore del mattino e nel pomeriggio. Durante lo stop, allo stato attuale, Anm non ha previsto un servizio sostitutivo su gomma. Chi sarà costretto a rinunciare alla Linea 1 dovrà organizzarsi autonomamente, utilizzando le normali linee di bus che, però non sempre passano nei pressi delle stazioni e seguono percorsi lunghi e tortuosi che non ricalcano quelli dei treni. Nella sede dell’azienda dei trasporti hanno anche pensato di approntare linee sostitutive nelle lunghe ore di chiusura della metropolitana, ma i bus a disposizione sono contati e predisporre corse speciali significherebbe ridurre o annullare linee ordinarie, causando disagi ad altri cittadini.

Purtroppo quello di giovedì non sarà l’ultimo stop al servizio per consentire le prove del nuovo treno. È già predisposta una intera giornata di blocco della circolazione anche per la prossima settimana, probabilmente di martedì (ma non è ancora certo), necessaria per proseguire con le prove di frenatura. Poi ci saranno altri giorni con disagi ridotti e Linea 1 chiusa solo dalle 9 alle 13 per portare a termine il ciclo di prove sul secondo dei nuovi convogli. I test necessari per l’ingresso in servizio dei futuri treni, però, potrebbero essere meno invasivi. Alle porte c’è una soluzione dei dissidi sindacali della Ansfisa, la struttura ministeriale che certifica la sicurezza ferroviaria, che potrebbe finalmente consentire l’esecuzione delle operazioni negli orari notturni. C’è, poi, la concreta possibilità che venga accolta la richiesta del Comune di Napoli per costituire tre diverse commissioni di verifica che potrebbero lavorare contemporaneamente per completare i test su più convogli allo stesso tempo e arrivare all’imprevedibile possibilità di portare sui binari tre treni allo stesso momento.
 

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