Napoli, non basta giocare bene mezz'ora

di Francesco De Luca
Mercoledì 1 Dicembre 2021, 23:38 - Ultimo agg. 2 Dicembre, 06:32
3 Minuti di Lettura

Vittoria buttata, il vantaggio sul Milan che si riduce da tre a un punto. Peccato. Il campo di Reggio Emilia si conferma maledetto per il Napoli, raggiunto dal Sassuolo nei minuti finali così come era accaduto nello scorso marzo. Ha inciso su questa rimonta degli emiliani la serie di problemi fisici degli azzurri che Spalletti (espulso per proteste nel recupero) ha dovuto fronteggiare nel secondo tempo, dopo i gol di Zielinski e Mertens. Nell’intervallo era uscito Insigne, poi sono stati costretti a chiedere il cambio Fabian e Koulibaly. La difesa ha pesantemente risentito dell’uscita di Kalidou perché nell’azione del pareggio di Ferrari, preciso colpo di testa nell’angolo della porta di Ospina, non vi era chi potesse adeguatamente contrastarlo. Il finale ha rischiato di essere ancor più amaro a causa del gol di Defrel, annullato per un fallo di Berardi su Rrahmani rilevato dal Var. Sarebbe stata una beffa per il Napoli che aveva legittimato il doppio vantaggio nella prima metà della ripresa, cedendo poi al Sassuolo, avversario non irresistibile ma dotato di buone individualità, quando vi sono stati i problemi di Zielinski e Koulibaly, possibili quando si gioca a distanza ravvicinata.

Nel gesto astuto e rapido con cui Mertens aveva sottratto il pallone a Ferrari il pallone a inizio ripresa avviando l’azione del gol (bellissimo) di Fabian vi era tutta la determinazione del Napoli per allontanare il Milan, in vantaggio di due reti sul campo del Genoa dopo un tempo. Dopo aver vissuto 45 minuti opachi, sprecando le palle gol capitate a Zielinski e Insigne, gli azzurri hanno colpito il Sassuolo con un uno-due, perché dopo la rete dello spagnolo - la quinta in campionato, quante ne ha realizzate Osimhen - è arrivata quella di Mertens, la centoquarantesima in azzurro, un’altra perla di un campione che non finisce di stupire e recita bene il ruolo di prima punta, a lui congeniale, dopo l’infortunio del nigeriano. Sono bastati un colpo di astuzia e un’accelerazione sulla fascia (e due assist di Zielinski) per andare in vantaggio ma non per chiudere i conti con gli emiliani, arrivati in un paio di circostanze al tiro nel primo tempo, ma aveva fatto come sempre ottima guardia Ospina.

Non si sono viste le fiammate di domenica sera sul prato di Reggio Emilia, il ritmo è stato inizialmente basso perché Spalletti aveva confermato gli stessi uomini e non voleva troppo affaticarne i muscoli.

Ma purtroppo tre giocatori sono stati costretti ad uscire: Insigne alla fine del primo tempo, Fabian e Koulibaly nel corso della ripresa e questo ha inciso sull’organizzazione tattica, in attesa di capire poi quali di questi giocatori potranno recuperare per i prossimi match. Il Sassuolo ha approfittato dell’unica leggerezza difensiva, riducendo le distanze con un gol spettacolare di Scamacca, talento puro che il ct Mancini farà bene a valutare in vista dei playoff mondiali, e poi pareggiando con Ferrari.

L’amarezza è forte, dopo aver sciupato questa chance. Sabato ci sarà al Maradona la sfida con l’Atalanta che ha recuperato posizioni in classifica grazie a quattro vittorie consecutive. Avversario di livello, ben messo in campo, fisicamente temibile, con Zapata che suscita rimpianti nella tifoseria azzurra pur essendo andato via sei anni fa. Spalletti dovrà dosare le forze anche perché cinque giorni dopo c’è l’ultimo confronto del girone di Europa League col Leicester, decisivo per l’accesso ai confronti ad eliminazione diretta. Pur avendo attualmente problemi di organico, il Napoli è in grado di procedere sul doppio binario. Per ora, si riempirà lo stadio per la sfida contro i nerazzurri di Gasperini, che ha indissolubilmente legato la sua storia a quella dell’Atalanta firmando fino al 2024. Spalletti conta sulla sinergia tra il Napoli e Napoli che ha funzionato nella magica notte della celebrazione di Diego e della vittoria sulla Lazio. Serve ora più che mai, bisogna reagire subito al passo falso di Reggio Emilia.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA