Napoli: dal porto alla metro, ecco il tunnel che unisce passato e futuro

Il sottopasso sarà inaugurato tra dieci giorni: viaggio in anteprima del Mattino

Il tunnel porto-metrò Municipio
Il tunnel porto-metrò Municipio
di Paolo Barbuto
Giovedì 29 Giugno 2023, 00:00 - Ultimo agg. 30 Giugno, 07:26
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Chiunque ti intercetta, chiarisce che il corridoio dell’archeologia non è ancora pronto e sarà aperto fra molti mesi, così pensi di andare ad attraversare un banale tunnel di collegamento fra il porto e la stazione della Metro: utile, ma non emozionante. Sbagli di grosso, perché appena ti avvicini allo spettacolare ingresso del sottopassaggio vieni travolto da ritrovamenti già visibili che sono lì, al tuo fianco, e ti raccontano che Napoli è capace di mescolare passato e futuro in maniera strabiliante. Così finiscono in un angolino della memoria le sofferenze per gli infiniti anni trascorsi in mezzo ai cantieri: la bellezza ti frega. In un attimo dimentichi i disagi e ti godi l’emozione intensa del momento.

Attorno al cantiere c’è una costante pressione di curiosi con smartphone attaccato alle recinzioni che fra un po’ andranno via. Una coppia di mezz’età, accento del Nord, vede l’insegna rossa con la «M» di Metropolitana già installata, chiede da dove si entra, ma viene respinta «passate fra dieci giorni».

 

In realtà la porzione ipogea del percorso, un chilometro dalla stazione marittima alla banchina dove approdano i treni a piazza Municipio, pur non avendo ancora la vista sui ritrovamenti archeologici è già un viaggio emozionante, affiancato dai resti dell’antica murazione, ricoperto da passerelle e tapis roulant, sovrastato dai “tagli” nella copertura attraverso i quali, d’improvviso, appare San Martino come se potessi afferrarlo con una mano.

Il tunnel verrà inaugurato il 10 luglio e sarà percorribile senza timbrare il biglietto della Metro, a disposizione di tutti. Il percorso conduce a due diramazioni, una verso l’uscita di via Depretis, l’altra che si allunga fino alla risalita su via Medina. Ad entrambe le uscite saranno sistemati parcheggi per i taxi, in modo da consentire a chi vuol proseguire senza prendere la metropolitana di trovarsi nella «direzione giusta» rispetto al traguardo finale.

È il percorso di accesso dalla Stazione Marittima che, per adesso, regala le emozioni più intense. Una volta rimosse le barriere del cantiere, diventerà tutt’uno con il piazzale del porto, quello dove sbarcano i crocieristi, raggiungibile con pochi passi anche da chi arriva al Beverello. Offre tre diverse possibilità di approccio: il grande corridoio centrale che va ad infilarsi direttamente nel sottopassaggio, il corridoio «Ovest», dal lato del Maschio Angioino, che consente di passare attraverso i ritrovamenti archeologici, il corridoio «Est» che permette di arrivare a una quota elevata rispetto ai ritrovamenti per poterli ammirare dall’alto.

Entrambi i corridoi laterali consentono poi di scendere verso l’accesso al sottopassaggio oppure di proseguire in superficie restando ai margini dell’area portuale.

La porzione «scoperta» del sottopassaggio è stata progettata per offrire ai visitatori l’immediata sensazione dei immersione nell’archeologia che sarà, in futuro, il simbolo di quel collegamento. Il viaggiatore si trova ad attraversare materialmente i resti dell’antico molo angioino del 1200 che sono stati conservati ai margini del percorso e che verranno messi in risalto da una specifica illuminazione che renderà particolarmente affascinante quell’area nelle ore serali: «Se voi aveste visto i test notturni per le luci, sapreste cosa significa la meraviglia», dice con enfasi un addetto ancora al lavoro per gli ultimi ritocchi nella stazione.

Ieri il sottopassaggio è stato visionato da un membro dello studio di Alvaro Siza, l’architetto che ha progettato la stazione, giunto a Napoli proprio per avere contezza delle ultime lavorazioni. Il giudizio è stato ampiamente positivo, anche perché la lunga gestazione della struttura ha consentito di limare ogni dettaglio. Adesso è il momento dello sprint per il vero e proprio percorso archeologico che accompagnerà i viaggiatori di quel sottopassaggio. Una previsione audace presentava la fine del 2023 come obiettivo raggiungibile per l’apertura dell’affaccio sulle vestigia ritrovate. Allo stato attuale i tempi sono già stati allungati alla primavera del prossimo anno, ma solo se non ci saranno intoppi né difficoltà. L’immediato futuro, invece, prevede un’ossessiva attenzione alla sicurezza: il sottopasso a libera entrata non deve diventare luogo d’abbandono e di delinquenza, si temono soprattutto le ore serali in cui potrebbero essere più attivi teppisti e delinquenti. La videosorveglianza è già installata e operativa, sarà necessario, però, anche un metodico presidio «fisico» per bloccare, fin da subito, eventuali malintenzionati.
 

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