Panda elettrica in Serbia, Stellantis: «Ma Pomigliano ha ancora un futuro»

Produzione in Campania fino al 2026, poi nuova missione. La preoccupazione dei sindacati

Lo stabilimento di Pomigliano
Lo stabilimento di Pomigliano
di Nando Santonastaso
Martedì 5 Dicembre 2023, 00:00 - Ultimo agg. 17:12
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«Panda soddisfa appieno le esigenze di mobilità di un’ampia fascia di utenti, soprattutto italiani; per questo motivo, non la consideriamo in concorrenza con il modello che vedrà la luce in Serbia, che sarà su un’altra piattaforma e posizionato in modo diverso dall’attuale in quanto la Panda sta diventando una famiglia, come lo è per 500. Per questo motivo, se l’evoluzione normativa e le condizioni competitive dello stabilimento di Pomigliano lo consentiranno, è nostra intenzione continuare il suo ciclo di vita e quindi sostenere lo stabilimento fino all’arrivo del nuovo ciclo di modelli». Lo dice un portavoce del Gruppo Stellantis all’indomani dall’annuncio che la nuova Panda elettrica verrà realizzata in Serbia e non in Campania come si poteva auspicare. Pomigliano, prosegue il portavoce, «ha visto l’arrivo di un prodotto particolarmente competitivo come l’Alfa Romeo Tonale e la Dodge Hornet per il mercato statunitense. Oggi lo stabilimento lavora su 12 turni sia per il Tonale/Hornet sia per la Panda, che continua a essere un modello vincente, soprattutto grazie alla versione ibrida. Pomigliano continuerà a produrre la Panda, i tempi sono prematuri per fare ulteriori annunci. I piani industriali saranno comunicati a tempo debito e nelle sedi opportune». 

L’annuncio del Presidente della Serbia Vukic che Stellantis ha scelto lo stabilimento di Kragujevac per realizzare la nuova Panda elettrica, evoluzione molto attesa del modello che da oltre 10 anni è legato alle fortune del sito campano, non è giunto forse del tutto inaspettato (eloquente il silenzio dell’azienda che aveva programmato da tempo la presentazione della nuova macchina per il 14 luglio 2024 senza però mai specificare dove si sarebbe prodotta). Ma ora è il futuro di Pomigliano al primo posto nell’inevitabile confronto tra sindacati e gruppo automobilistico che proprio domani vivrà un primo, significativo faccia a faccia. L’occasione è il tavolo convocato dal ministro Adolfo Urso per discutere con Stellantis e le sigle del progetto di aumentare la produzione di auto in Italia fino ad un milione di modelli all’anno, obiettivo che rischia di non vedere la luce se non ci saranno alternative alla Panda, che a fine 2026 cesserà nell’attuale versione a motori termici di essere prodotta a Pomigliano.

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Stellantis ha già detto ai sindacati che lo stabilimento avrà una nuova missione accanto a quelle del Suv Tonale e della Hornet ma anche in questo caso senza aggiungere altro. È probabile che lo farà oggi nell’incontro con Urso ma l’obiettivo dei sindacati è ora cambiato nel senso che dal Ceo Tavares attendono conferme importanti sull’impiego della manodopera, capace di produrre 1066 modelli in un giorno come raccontato la scorsa settimana.

Al loro fianco ci sarà lo stesso ministro Urso che a Stellantis ha già chiesto garanzie per il rispetto dell’attuale occupazione nei siti italiani nella consapevolezza che il passaggio all’elettrico non sarà comunque indolore. 

Sul tavolo per la verità ci potrebbe essere anche una soluzione per così dire di compromesso. Ovvero, la nuova Panda elettrica potrebbe essere realizzata in parte “anche” in Italia, con soluzioni tecnologiche in grado di sfruttare l’assoluta qualità delle piattaforme nazionali. Ma per ora si tratta di ipotesi complicate o forse solo di suggestioni. Di sicuro, le parole arrivate da Belgrado hanno mandato subito in fibrillazione i sindacati italiani. «I lavoratori di Pomigliano non si toccano», sottolinea Samuele Lodi della Fiom Cgil. «Stellantis e il governo devono sapere che faremo tutto ciò che sarà necessario per salvaguardare il sito, le produzioni e l’occupazione». Anche la Fim Cisl chiede chiarimenti a Stellantis: «Se le notizie che giungono dalla Serbia vengono confermate dal gruppo, diventa urgente e indispensabile conoscere quale modello di vettura sostituirà l’attuale Panda». «Già al tavolo sul futuro dell’automotive chiederemo a Stellantis quali saranno le intenzioni», dicono il segretario della Fim, Roberto Benaglia, e il responsabile auto Ferdinando Uliano.

Molto dura anche la vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e consigliere del Gruppo Misto Valeria Ciarambino: «Nonostante gli enormi sacrifici che hanno sopportato e che sopportano ancora le lavoratrici e i lavoratori dello stabilimento, questa decisione se attuata depaupererà il ricco patrimonio umano e industriale del comparto, incluso l’indotto. Lo stabilimento di Pomigliano non può essere messo in discussione, il territorio campano non può assistere all’ennesimo scippo industriale. Va salvaguardato il futuro produttivo dello stabilimento ed è indispensabile ricevere adeguate garanzie a tutela dei livelli occupazionali. Chiederò alla Giunta regionale di attivarsi affinché vertici aziendali e istituzioni chiariscano nel merito e nell’interesse dei lavoratori tutti».
 

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