Positano, quella stanza sulla terrazza per ospitare Mastroianni

Positano, quella stanza sulla terrazza per ospitare Mastroianni
di Gigi Di Fiore
Mercoledì 4 Agosto 2021, 00:05 - Ultimo agg. 20:49
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Carlino era convinto che John Steimbeck avesse ragione quando aveva scritto: «Positano è un posto di sogno che non vi sembra vero finché non ci siete, ma di cui sentite con nostalgia tutta la profonda realtà quando l’avete lasciato». Eppure Positano era ancora un luogo conosciuto da pochi appassionati quando il ventitreenne Carlo Cinque, conosciuto da tutti come Carlino, spinse la sorella e il cognato ad aiutarlo nel progetto di aprire il suo albergo Miramare. Proprio lì, sulla scalinatella che a Positano porta da Punta Reginella alla marina. Era il 1934, il Miramare sarebbe stato il papà dell’hotel che a Positano con gli anni è diventato il più frequentato da gente famosa: il San Pietro.

Carlino aveva l’anima dell’imprenditore alberghiero e Positano cominciava a diventare luogo frequentato da personaggi come il regista Franzo Zeffirelli, che acquistò una villa presto animata da tanti ospiti, con molti personaggi dello spettacolo, e il ballerino russo Rudolf Nureyev che avrebbe invece comprato una villa sull’isolotto Li Galli proprio di fronte la spiaggia.

Il San Pietro venne inaugurato il 29 giugno 1970, giorno dedicato appunto ai santi Pietro e Paolo. «C’è un legame forte con il mare e i pescatori, che hanno in san Pietro il loro protettore» spiegò Carlino. La struttura nacque da una casa che l’imprenditore comprò da un cognato nel 1962, collocata in un luogo unico su un promontorio con rocce e querce, che godeva della migliore vista del borgo e della costa. Il via con un totale di 33 camere, dopo dieci giorni di feste promozionali organizzate nella struttura dalla vista da incanto, arrivò il primo ospite con regolare prenotazione. Era l’inizio dell’avventura del San Pietro, il consolidamento del richiamo di Positano che in costiera avrebbe fatto a gara con Amalfi.

Tempo dieci anni e la fama di Positano avrebbe in Campania superato i confini nazionali, per diventare località di attrazione del turismo internazionale, proprio come Capri, Ischia, Sorrento, Amalfi. Tra i maggiori promotori della bellezza di quel luogo da incanto, naturalmente, ci fu Zeffirelli con tutti i suoi amici ospiti.

Di pari passo con la crescita della fama di Positano, aumentò quella del San Pietro che era uno degli alberghi preferiti dai vip. Chiamò una volta Marcello Mastroianni, voleva dormire al San Pietro. Ma l’albergo era al completo. Eppure Carlino trovò come soddisfare la richiesta dell’attore famoso, realizzando in poco tempo una nuova stanza ricavata dalla grande terrazza. Una gigantesca lastra di marmo con un telaio di legno per farvi passare i cavi elettrici al posto del muro, grandi finestre, il soffitto creato con teli in magazzini. Eccola la camera pronta per Mastroianni, che vi rimase per i tre mesi necessari a girare un film in compagnia di Catherine Deneuve. Una camera improvvisata, che fu poi tutta ricostruita e divenne la stanza battezzata «Otto e mezzo» in onore del famoso film di Fellini interpretato da Mastroianni. 

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La fama del San Pietro crebbe, quando nel 1982 il «New York Times» gli dedicò un articolo, seguito poi dal premio come miglior piccolo albergo al mondo nel 1996. Negli anni ‘80 del secolo scorso, a decine i personaggi famosi chiedevano di dormire al San Pietro. Il passa parola, la fama del paesaggio e della posizione particolare sono stati efficaci veicoli pubblicitari. Ed ecco passare tra gli ospiti Gregory Peck, Barbra Streisand, Rudolf Nureyev, Franco Zeffirelli, Tina Turner, Dustin Hoffman, Julia Roberts.

Al «New York Times» seguì il «Los Angeles Time» che pubblicò in prima pagina una foto a colori del terrazzo con le panche maiolicate del San Pietro. Un’immagine che divenne uno dei simboli di Positano. Un albergo a gestione sempre familiare giunto alla terza generazione, in successione a Carlino Cinque morto nel 1984 a 73 anni. Ne è l’anima la nipote Virginia Attanasio Cinque animatrice ancora dell’accoglienza degli ospiti.

Dormì al San Pietro nel 1984 anche Armando Trovajoli, che in quel periodo stava componendo la colonna sonora per il film «Maccheroni» di Ettore Scola che veniva girato anche a Napoli. Di ritorno da una festa a Capri, Trovajoli suonò al San Pietro la musica che aveva composto e ne diede lo spartito a una signora inglese ospite dell’albergo. Il giorno dopo, la donna partì portandosi la musica composta, come prezioso omaggio. 

Anche Eduardo De Filippo amava dormire al San Pietro. Dopo un intervento chirurgico, doveva farsi controllare con frequenza a Castellammare di Stabia. Dallo chef dell’hotel si faceva dare spesso dei pezzetti di carne per portarli al gatto, che aveva nella sua casa sull’isola di Isca a poca distanza da Nerano. Poi, in tempi più recenti, ancora ospiti famosi come Mel Gibson o George Cloney. 

C’è chi ricorda ancora Luciano De Crescenzo, che dormiva al San Pietro nei giorni della rassegna letteraria organizzata a Positano da Enzo D’Elia con Salvatore Attanasio Cinque, fratello di Virginia scomparso nel 1996. E proprio a Salvatore, che fu anche sindaco di Positano, 15 anni fa venne intitolata l’aula consiliare. Il San Pietro e i suoi proprietari rimasti parte della vita e della storia della cittadina della costiera. Non solo un hotel famoso nel mondo.

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