Ritardi e impianti vecchi, ​l'estate nera di Sorrento

Si rinnova l’emergenza a Marina Grande: mare sporco nonostante la bandiera blu

Marina Grande a Sorrento
Marina Grande a Sorrento
di Antonino Siniscalchi
Lunedì 17 Luglio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 16:41
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Mare inquinato, divieto di balneazione a Marina Grande, una emergenza che si rinnova ad ogni estate, conseguenza dell’overbooking nelle strutture ricettive. Lo specchio d’acqua del borgo dei pescatori di Sorrento sconta i ritardi nella dismissione del vecchio impianto di depurazione, le cui acque dovrebbero essere convogliate nella moderna struttura consortile di Punta Gradelle. Da non trascurare, inoltre, gli anacronistici sistemi di raccolta dei reflui fognari degli abitanti e della miriade di attività che caratterizzano Marina Grande, canalizzazioni in calcestruzzo costruite negli anni Cinquanta del secolo scorso.

I lavori per la dismissione del depuratore nel quale confluiscono parte delle acque di scarico di Sorrento, da piazza Tasso ai confini con Massa Lubrense, sono partiti a giugno del 2020, il cronoprogramma prevedeva la chiusura entro 15 mesi. Ma i tempi di sono dilatanti, inizialmente a 24 mesi, rinviando il completamento delle opere a giugno 2022. Scadenza non rispettata e ora si ipotizza una prossima conclusione in autunno. Nel frattempo Sorrento sconta un’altra emergenza che intacca l’immagine della costiera sotto l’aspetto turistico e ambientale, considerato che a poche bracciate dal divieto di balneazione, disposto venerdì pomeriggio con l’ordinanza del sindaco Massimo Coppola, sventola il prestigioso vessillo della Bandiera Blu.

Il progetto per la dismissione del depuratore di Marina Grande, realizzato all’inizio degli anni Settanta del secolo scorso, con frequenti e costanti interventi funzionali, è stato finanziato dalla Regione Campania con uno stanziamento di 3 miliardi e 400mila euro con l’obiettivo di tutelare l’ambiente e il mare attraverso una gestione ottimale della depurazione. Le opere di allacciamento alla galleria consortile per la dismissione dell’impianto di Marina Grande si sviluppano attraverso un sistema di collegamento sotterraneo. «I lavori hanno richiesto maggiori tempi esecutivi - spiega l’ingegnere Giovanni De Simone, responsabile unico del procedimento per le opere di dismissione dell’impianto di Marina Grande - a causa dei ritrovamenti archeologici rinvenuti in fase di scavo, in piazza della Vittoria e sul corso Italia.

Inoltre, si sono resi necessari lavori aggiuntivi di consolidamento durante la fase di esecuzione della parte terminale della galleria».

L’opera consentirà, una volta messa in esercizio, di convogliare i reflui della metà del territorio comunale di Sorrento (circa 33.000 abitanti tra abitanti e ospiti delle strutture ricettive), al nuovo impianto di depurazione di Punta Gradelle, realizzato dalla Regione Campania e dal primo marzo scorso in gestione alla Gori, un impianto in grado di sviluppare un processo depurativo di ultima generazione, con trattamento di ultrafiltrazione per una potenzialità, già adeguata allo scopo, pari a 138.184 abitanti equivalenti. La pianificazione dell’opera, realizzata attraverso il coordinamento tra Gori, Comune di Sorrento, Regione e Soprintendenza Archeologica, ha consentito il superamento di complesse attività tecnico-amministrative incontrate lungo l’esecuzione lavori. Dopo l’ennesima estate con il ricorso al divieto di balneazione, si guarda al completamento di un’opera fondamentale per la riqualificazione paesaggistica e territoriale del borgo marinaro di Marina Grande, aprendo nuove prospettive di ulteriore sviluppo socio-economico della zona, con il recupero e la valorizzazione dell’area attualmente destinata all’impianto di depurazione, che sarà liberata appena completate le fasi di dismissione.
 

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