Gas alle stelle, piscine allo stremo. Finestra: «Così arriviamo fino a dicembre»

Gas alle stelle, piscine allo stremo. Finestra: «Così arriviamo fino a dicembre»
di Laura Pesino
Domenica 18 Settembre 2022, 11:38
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Come se la pandemia, le chiusure e poi gli ingressi contingentati non avessero già fatto abbastanza, ora sul mondo dello sport si abbatte la mannaia dei rincari. E sarà forse una crisi peggiore della precedente perché il rischio percepito da tutti è che da qui non si torni più indietro. I costi di gas ed energia, già più che raddoppiati, hanno tolto il sonno anche agli operatori del capoluogo, primi fra tutti i gestori delle piscine, che corrono il serio pericolo di andare presto in perdita e di non riuscire a risalire la china in questo duro autunno che si avvicina.
Paolo Finestra, ormai storico imprenditore titolare di uno degli impianti sportivi più frequentati della città, descrive una situazione già difficile adesso e che si preannuncia drammatica per i mesi a venire. «Per la sola elettricità nel mese di luglio abbiamo affrontato una spesa di 16mila euro racconta Lo scorso anno, nello stesso periodo, era di 5mila. E consideriamo che luglio, insieme ad agosto, è il mese in cui consumiamo meno. Adesso, con le giornate ancora calde e lunghe abbiamo ancora in funzione la piscina esterna e la luce viene accesa poco. La bolletta del gas ancora tiene ma l'aumento del costo per metro cubo lo abbiamo già visto bene e la nostra ipotesi di spesa è che per ottobre e novembre arriveremo a spendere 45mila euro al mese, perché dobbiamo scaldare l'acqua, avremo bisogno di più corrente nella palestra, di riscaldamenti. Tutto sarà raddoppiato. Del resto il nostro è un settore in cui non si può diversificare la produzione, non si può dismettere una cosa e mandarne avanti solo un'altra per risparmiare. Noi offriamo servizi alle persone dalle 7 alle 22, senza quei servizi chiudiamo».
La piscina del Gruppo Finestra, per la sua stessa struttura e per il fatto che ha un limite nell'altezza, consente però una diversificazione dell'offerta e dunque maggiori incassi: accanto al nuoto è possibile infatti sfruttare la vasca contemporaneamente anche per altre attività sportive.
Ma per chi vive invece di solo nuoto può essere anche peggio. Roberto Pellegrini, presidente della Nuoto 2000 e gestore degli impianti di via dei Mille dice laconico: «Stiamo cercando di sopravvivere, molti colleghi anche fuori provincia stanno già chiudendo. I costi energetici sono impressionanti».
Già dallo scorso inverno l'impianto del Palazzetto ha ricevuto un conguaglio da 27mila euro, l'energia elettrica ha invece un prezzo bloccato a 7mila ma a partire da dicembre subirà gli aumenti che hanno già travolto tutti. La situazione è quella di un'attesa del peggio: «La vasca esterna spiega Pellegrini funziona ancora ma a fine mese la chiudiamo. Non abbiamo pannelli solari, speriamo che lo Stato ci aiuti mettendo a disposizione contributi per il fotovoltaico. Intanto, ci hanno dato la possibilità di rateizzare le utenze, ma non basta. Così come non bastano i piccoli ritocchi che abbiamo applicato agli abbonamenti. Più di tanto non possiamo fare».
Settembre è il momento in cui l'attività sportiva riprende ovunque, si organizzano i corsi, gli open day e le promozioni, ma quest'anno in un clima decisamente diverso. Qualche impianto, ancora chiuso dal Covid forse nemmeno riaprirà. «L'azienda che ci fornisce le schede per le docce ha il 50% in meno di clienti, perché molti hanno chiuso spiega ancora Paolo Finestra Ho fatto un conto: su monte 100 prima il costo energetico mensile era tra il 13 e il 15%, ora al 45%, significa che non c'è più margine di guadagno. E non possiamo fare troppo ricarico sulle quote associative e gli abbonamenti per le famiglie. Possiamo andare avanti in pareggio per i prossimi tre mesi, poi andremo in perdita. Non è tollerabile. Se dovessi ragionare in maniera fredda dovrei chiudere la porta e riaprire quando la situazione cambierà. Invece andremo avanti finché possiamo. Dopo tanti anni di lavoro sono sempre stato abituato a essere ottimista, ora però non mi riesce. Il rischio è che questo Paese resti senza sport».
Laura Pesino
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