Gervasi, prima donna a conquistare Sabaudia: «Ora mani libere, mi difenderò»

Giada Gervasi la sera della vittoria elettorale
Giada Gervasi la sera della vittoria elettorale
di Vittorio Buongiorno ed Ebe Pierini
Martedì 22 Febbraio 2022, 14:01
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 Giada Gervasi è stata la prima donna a diventare sindaco di Sabaudia. Era il 26 giugno del 2017. Il successo fu clamoroso: con il 77,75% dei voti sbaragliò il candidato di centrodestra, Giovanni Secci. Oggi il ritratto che di lei fanno gli inquirenti è impietoso e distante anni luce dall'immagine costruita con anni di professione e vita politica. «Un'abile dissimulatrice dei fatti - la descrive la gip Giorgia Castriota - e spregiudicata nel portare a termine i reati per fini politici».
Quarantasei anni, avvocato cassazionista, nel 2013 da vita a una lista civica Cittadini al lavoro e si candida a sindaco. Entra in Consiglio comunale e da lì comincia la scalata. Quattro anni dopo, sostenuta da tre liste civiche (Giada Gervasi Sindaco, Sabaudia ai Cittadini e Giovani Cittadini) ci riprova e al primo turno sfiora la vittoria ottenendo il 48,18% dei voti. Al ballottaggio stravince. «E' un segnale forte da parte della città - commenta a caldo - bisogna lavorare concretamente per far ripartire Sabaudia».

GLI ATTACCHI

In realtà molti in città la criticano per aver tradito le promesse, a cominciare dalla scelta degli assessori.

Qualcuno dice che ha tradito Sabaudia portando tecnici da Latina. Altri replicano che ha fatto bene, che la città deve voltare pagina. Lei tira dritto. Nel 2018 tenta la corsa alla presidenza della Provincia di Latina. Per riuscirci rompe il fronte delle civiche - si candida infatti con il sostegno di Aprilia e Bassiano ma contro di Latina Damiano Coletta - ma fallisce nell'intento. I suoi nemici gongolano. Ma lei ribatte colpo su colpo. Ambiziosa e decisionista, certo. Ma non quella che oggi emerge dalle carte dell'inchiesta, capace perfino, racconta il gip «di accreditarsi quale confidente dei carabinieri di Sabaudia al fine di depistare eventuali indagini e responsabilità a suo carico ed indirizzarle falsamente nei confronti di alcuni capi settori» del Comune.

I MOMENTI DIFFICILI

In questi anni da sindaca ha avuto momenti complicati. Nell'ottobre del 2019 fu costretta a chiudere per mesi diverse scuole di Sabaudia perché la ditta che si era aggiudicata l'appalto per la disinfestazione aveva utilizzato un diserbante pericoloso per la salute che spedi al pronto soccorso decine di bambini al rientro a scuola. Per mesi. gli alunni fecero lezione in caserme, teatri, parrocchie, aule di fortuna. Una figuraccia. Poi arrivò l'opportunità di rilanciare Sabaudia grazie al canottaggio.
Forte del campione olimpico Alessio Sartori al suo fianco come assessore e poi come vice colse al balzo la possibilità di portare a Sabaudia la Coppa del Mondo sul meraviglioso campo di gara del Lago di Paola dove si specchia il promontorio del Circeo. Praticamente una rampa di lancio. In realtà l'organizzazione dell'evento rischiò di tramutarsi in una Caporetto. Grazie al covid la sindaca, il Comune e il comitato organizzatore della Coppa del Mondo di canottaggio guadagnarono un anno di tempo salvando la competizione, la faccia e anche la carriera politica. Adesso, un anno è arrivata l'inchiesta sugli appalti. Troppo per restare in sella. Ieri serà l'annuncio delle dimissioni. Il Sindaco Giada Gervasi ha ufficialmente presentato le dimissioni. «Con profondo rammarico dichiaro la mia volontà irrevocabile di dimettermi dalla carica di sindaco con effetto immediato». L'inchiesta e gli arresti «mi portano necessariamente ad un distacco dal mio ruolo per fare chiarezza e garantire il corretto funzionamento dell'Ente. Ho sempre agito nell'interesse del Comune. Affronterò le accuse e mi difenderò con assoluta certezza di riuscire a chiarire la vicenda. Ho assoluta fiducia nella magistratura».
VB e E.Pie.
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