Bari, Colaianni non sarà il candidato sindaco del centrosinistra: «Ci sono rigidità». Gli scenari per le elezioni comunali

L'ex magistrato proposto come mediazione tra Pd e M5S annuncia il passo indietro. Schlein: "Noi a fianco di Leccese"

Elly Schlein e Giuseppe Conte
Elly Schlein e Giuseppe Conte
di Andrea Bulleri
Lunedì 15 Aprile 2024, 17:00 - Ultimo agg. 17:04
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Fumata nera. Tra Pd e Movimento 5 stelle a Bari salta anche l’ultimo tentativo di mediazione. Nicola Colaianni, 78 anni, professore, ex magistrato ed ex deputato del Pds, rinuncia all’ipotesi di correre come successore di Antonio DecaroE dunque i giochi, nel campo del centrosinistra pugliese, si riaprono. Anche se a questo punto l’ipotesi più probabile è che il fronte progressista vada alle urne spaccato. Da una parte Vito Leccese, il nome del Pd e dei Verdi, dall’altra Michele Laforgia, sostenuto da Sinistra Italiana, Convenzione Bari 2024 e M5S. 

Colaianni e il passo indietro

«Ho accolto con spirito di servizio la proposta di candidarmi unitariamente per il centrosinistra per evitarne la divisione da più parti temuta - le parole con cui Colaianni ha annunciato il ritiro - Ho garantito ai due candidati, e alle forze che li sostengono, pari dignità, controllo sulla pulizia delle liste, trasparenza e, naturalmente, legalità. Ho riscontrato, tuttavia, che, pur nella sostanziale convergenza ideale e programmatica, permangono rigidità che non rendono possibile una composizione. Con lo stesso spirito di servizio - spiega - rinuncio perciò al tentativo e rimetto con serenità ai due candidati il compito di porre le basi per il sostegno reciproco nelle fasi ulteriori del procedimento elettorale».

Il nome di Colaianni era maturato 48 ore fa, proposto da Nichi Vendola, come ultimo tentativo di ricomporre le divisioni nel fronte progressista barese. Un tentativo in extremis dopo la retromarcia di Giuseppe Conte sulle primarie (che avrebbero dovuto indicare il candidato sindaco tra Laforgia e Leccese), seguita alle inchieste che hanno scosso il centrosinistra in Puglia (l'ultima oggi, con l'indagine sull'assessore al bilancio del comune di Bari per una presunta truffa su fondi europei). Ieri però, sul profilo dell’ex magistrato era arrivato il gelo del leader Cinquestelle. «Rigenerazione in questo caso suona provocatorio, considerata la sua età», aveva detto Conte. «Lasciamo che i rappresentanti delle forze politiche locali si confrontino».

E poi: «Non abbiamo ragione per accantonare la candidatura di Michele Laforgia, vedremo quello che succederà».

Le mosse locali

Di qui il passo indietro di Colaianni. Che fa saltare anche l’incontro previsto per questo pomeriggio tra Leccese e Laforgia. «Il candidato sindaco di Bari si decide a Bari, non a Roma», avverte intanto quest’ultimo. Mentre sempre per oggi pomeriggio era prevista una direzione del pd locale per decidere le prossime mosse.

Elly Schlein, dal canto suo, si schiera dalla parte dell’ex capo di gabinetto di Decaro. «Ho detto che noi siamo al fianco di Leccese, persona specchiata, per andar avanti», ribadisce la segretaria del Pd. «E gli abbiamo detto siamo con te anche se vorrai tentare un dialogo per una strada unitaria. Stanno discutendo». 

Ma salvo nuovi nomi in grado di ricomporre il fronte (si fa quello di Nichi Vendola, che però pare recalcitrante), a questo punto il destino del campo largo barese pare segnato.

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