Decreto biglietti aerei, stretta sui voli verso le isole ma le compagnie protestano: «Violate le norme Ue»

Tetto agli aumenti se superano il 200 per cento, bloccate aste e profilazioni degli algoritmi

Decreto biglietti aerei, stretta sui voli verso le isole ma le compagnie protestano: violate norme Ue
Decreto biglietti aerei, stretta sui voli verso le isole ma le compagnie protestano: violate norme Ue
di Jacopo Orsini
Martedì 8 Agosto 2023, 00:25 - Ultimo agg. 00:31
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Nell’estate del caro-voli il governo interviene con un decreto per cercare di calmierare i prezzi dei biglietti ormai fuori controllo, almeno quelli delle rotte nazionali per le isole. Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri un decreto ribattezzato “asset”, che contiene molte norme fra cui anche quelle sul trasporto aereo. Un intervento bocciato dalle associazioni delle compagnie aeree.

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Decreto per calmierare i prezzi dei biglietti aerei

Per contrastare l’impennata dei costi dei viaggi in aereo, spinti soprattutto dalla forte domanda della prima estate senza restrizioni dopo il Covid, l’esecutivo ha deciso di bloccare gli algoritmi dei vettori che alzano i prezzi per le rotte nazionali di collegamento con le isole nei momenti di picchi di domanda. Più in dettaglio il provvedimento vieta la fissazione dinamica delle tariffe da parte delle compagnie, modulata in relazione al tempo della prenotazione, per le rotte nazionali di collegamento con le isole. Lo stop però è previsto solo se il rincaro avviene o durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale e se l’aumento porta a un prezzo di vendita del biglietto o dei servizi accessori del 200% superiore alla tariffa media del volo. Viene inoltre considerata «pratica commerciale scorretta» l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe da e per le isole basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, «quando esso comporti - precisa il governo - un pregiudizio economico».

Infine, le compagnie dovranno sempre informare l’utente, per gli acquisti di biglietti online, se sono stati utilizzati di strumenti di profilazione.


Le nuove norme non sono ovviamente piaciute alle compagnie. Assaereo (l’associazione nazionale dei vettori del trasporto aereo) e Ibar (Italian board of airlines representatives) le hanno bollate come «in contrasto» con le normative europee del settore, in particolare quella che consente alle società dell’Unione «di scegliere le rotte sulle quali operare e fissare liberamente le tariffe per il trasporto passeggeri e merci».

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«La possibilità di calmierare il costo dei biglietti aerei è consentita esclusivamente attraverso l’imposizione di oneri di servizio pubblico qualora ricorrano i presupposti», aggiungono le compagnie. Assaereo e Ibar evidenziano inoltre come il decreto sia stato varato «in assenza di un preventivo confronto con i vettori». Una accusa questa respinta dal ministro, che ha ricordato la convocazione dello scorso 20 luglio da parte del Garante per la sorveglianza dei prezzi. Tavolo in cui Urso, precisa lo stesso titolare delle Imprese, annunciò ai presenti «che era in via di definizione un intervento normativo». Il provvedimento, protesta anche il presidente di Aicalf, l’Associazione italiana delle compagnie aeree low-fare, Alessandro Fonti, «creerebbe un pericoloso precedente a un settore la cui liberalizzazione ha portato in questi anni benefici enormi ai cittadini italiani ed europei». «Ogni tentativo di restringere gli spazi di libero mercato non potrà che avere effetti negativi e contrari agli obiettivi dichiarati sull’offerta e sugli stessi prezzi dei biglietti», aggiunge, paventando il rischio di «disincentivare le compagnie aeree a investire» in Italia.

 

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