M5S, dallo streaming alla fuga in campagna con l’autoblu: il crepuscolo dei grillini
Il che magari non è male - “Dobbiamo strutturarci come un partito vero e proprio”, ha detto Di Maio ai colleghi di buen retiro bucolico - ma è una metamorfosi strana che contraddice tutta la storia iper-innovativa su cui si è basato il fenomeno grillino. Al momento del crepuscolo - dall’oltre 30 per cento dei voti alle Politiche sono passati al 10 delle Regionali - M5S vira in direzione delle vecchie certezze della paleso-politica: tra cui quelle del proporzionale.
Ovvero, siamo pochi ormai - è il ragionamento dei ministri stellati - conviene andare sul sistema proporzionale, così facciamo pesare comunque il nostro gruzzoletto in alleanza con il Pd alle prossime elezioni.
Che metamorfosi, appunto! Si sentono un po’ neo-Dc i grillini. Ma fuori tempo massimo e in versione bonsai: il suo 30 (e più) per cento lo scudo crociato lo seppe mantenete per 40 anni, mentre la dissoluzione stellata è cominciata molto presto e ora è conclamata. Inutile dire di tutte le altre differenze con la vera Dc che, solo per fare un esempio, era un partito popolare e non populista ed era radicato in tutta la penisola mentre M5S quel poco che è riuscita a salvare in fatto di voti è soltanto al Sud. 
I leader
La grande scoperta di cui i leader stellati si sono accorti, sulla base delle Regionali, nel vertice all’agriturismo è sono rimasti senza popolo. E quanto all’insediamento sul territorio, dopo le ormai lontane esperienze dei meet-up, il movimento non sa che farsene, anche perché cioè che rimane del grillismo social sembra tifare per il comandante Dibba, ormai nemico del partitismo stellato e del ministerialismo filo Pd. E così, verso la metà di ottobre, dovrebbero cominciare i congressuali Stati Generali, ma il rischio per M5S è che possano non finire più o magari non cominciare mai. E non sarà affatto facile trasformare la liquidità - di cui il grillismo è stato espressione e di cui si è sempre vantato in polemica con la rocciosità della politica “archeologica”- in un elemento solido. Così solido da reggere fino al 2023, quando si andrà a votare.