Andrea Purgatori, oggi l’autopsia. Risultati messi a confronto con la Tac (tenuta segreta)

Si annuncia una guerra tra i periti della famiglia e quelli dei due medici indagati

Andrea Purgatori, oggi l’autopsia. Risultati messi a confronto con la Tac (tenuta segreta)
Andrea Purgatori, oggi l’autopsia. Risultati messi a confronto con la Tac (tenuta segreta)
di Valeria Di Corrado
Martedì 25 Luglio 2023, 23:55 - Ultimo agg. 26 Luglio, 14:33
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Oggi è il giorno della verità: dai risultati dell’autopsia che verrà eseguita alle 16 nell’Istituto di medicina legale del Policlinico Tor Vergata di Roma sul corpo di Andrea Purgatori, si potrà stabilire se fosse corretta la prima diagnosi di un tumore con mestasi al cervello che gli era stata fatta nella clinica Pio XI. Due medici della struttura privata sono indagati per omicidio colposo: il professor Gianfranco Gualdi (che è anche direttore della radiologia d’urgenza del policlinico romano Umberto I) e il dottor Claudio di Biasi, membro della sua équipe. Ieri nel tardo pomeriggio, sempre a Tor Vergata, è stata effettuata da un tecnico di laboratorio una tac completa (ovviamente senza mezzo di contrasto) al giornalista morto mercoledì scorso. La Procura capitolina ha imposto il massimo riserbo sul risultato di questo primo esame, proprio per non condizionare l’esecuzione dell’autopsia di oggi. 

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“GUERRA” TRA PERITI

Vi parteciperanno tre periti nominati dai pm sabato scorso (il professore Luigi Tonino Marsella, il dottor Michele Treglia e l’anatomopatologo Alessandro Mauriello), i consulenti di parte dei due indagati e quello scelto dalla famiglia di Purgatori: Vincenzo Pascali, direttore dell’Istituto di medicina legale della Cattolica.

Durante l’esame autoptico verranno eseguiti dei prelievi istologici - a cominciare dai tessuti cerebrali - per stabilire se vi fossero effettivamente delle cellule tumorali nel cervello della vittima, come diagnosticato i primi di maggio dal professor Gualdi. Quest’ultimo, un luminare conosciuto anche come il “radiologo dei Papi”, aveva infatti consigliato al giornalista 70enne di sottoporsi a una radioterapia ad alto dosaggio all’encefalo. Proprio questo trattamento - secondo quanto sostenuto nella denuncia presentata dai figli di Purgatori, assistiti dagli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silveri - avrebbe debilitato il paziente e causato un’infezione al cuore: una pericardite settica. I medici legali incaricati dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco e dal sostituto procuratore Giorgio Orano, dovranno stabilire anche questo: ossia se c’è un nesso causale tra il decesso e la terapia prescritta sulla base di una diagnosi sbagliata.

Secondo la tesi di Alessandro Bozzao, professore di neuroradiologia a La Sapienza e responsabile dell’unità relativa al Sant’Andrea, a cui il giornalista si era rivolto a giugno per un secondo parere specialistico, quelle che Gualdi e di Biasi avevano identificato come metastasi al cervello sarebbero state tracce di ischemie cerebrali. Possibile confondere due quadri clinici così diversi? Anche questo è un quesito al quale dovranno rispondere i periti della Procura di Roma, a cui è stato chiesto di verificare se i due medici indagati abbiano commesso «atti di imprudenza e negligenza». E, «nell’ipotesi dell’imperizia», dovranno stabilire «se siano state rispettate le raccomandazioni indicate nelle linee guida», o «le buone pratiche clinico-assistenziali».

 

I TESTIMONI

I carabinieri del Nas, dopo aver sequestrato le cartelle cliniche di Purgatori, hanno iniziato ad ascoltare alcuni testimoni, e diversi altri, tra cui medici e conoscenti del reporter, saranno sentiti nei prossimi giorni per ripercorrere gli ultimi suoi tre mesi di vita. «Siamo sicuri che gli accertamenti tecnici dimostreranno la correttezza del loro operato», ha commentato l’avvocato Fabio Lattanzi, legale di Gualdi. Dal 1981 consulente radiologo del Vaticano (sotto le sue mani è passato anche Wojtyla), il professore è stato anche responsabile del servizio di Radiodiagnostica per la Roma Calcio dal 1977 al 2000.
 

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