Antonino Ciavarello, il genero di Totò Riina arrestato a Malta: eseguito un mandato di cattura europeo

Dopo settimane di indagini, la polizia ha circondato la residenza di Ciavarello a Mosta prima di effettuare l'arresto

Antonio Ciavarello, il genero di Totò Riina arrestato a Malta: eseguito un mandato di cattura europeo
Antonio Ciavarello, il genero di Totò Riina arrestato a Malta: ​eseguito un mandato di cattura europeo
Giovedì 8 Febbraio 2024, 16:56 - Ultimo agg. 10 Febbraio, 08:10
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È Antonino Ciavarello, genero del defunto boss mafioso Totò Riina, l'italiano arrestato all'alba di stamani dalla polizia maltese che ha eseguito un mandato di cattura europeo emesso dal Tribunale di Brindisi il 24 gennaio del 2022. Lo riferiscono all'Ansa fonti del ministero dell'Interno maltese. Dopo settimane di indagini, la polizia ha circondato la residenza di Ciavarello a Mosta prima di effettuare l'arresto. Comparendo in tribunale - aggiungono media locali - l'uomo ha confermato la sua identità e ha espresso il consenso a rientrare in Italia.

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Ciavarello in attesa dell'estradizione

Secondo il legale d'ufficio l'accusato sapeva della sentenza ma, secondo la versione difensiva, non sapeva che fosse effettiva.

Non risultano, invece, pendenze legali con la polizia o con le autorità maltesi. Una volta convalidato l'arresto, per decisione del magistrato Giannella Camilleri Busuttil, Ciavarello è stato riportato in custodia, in attesa dell'estradizione da attuare insieme all'autorità giudiziaria italiana. Ciavarello, palermitano, vive da tempo con la moglie Maria Concetta Riina a San Pancrazio Salentino, in provincia di Brindisi, e questo spiega la competenza della Procura pugliese.

L'arresto nel 2017

Dal crow founding ai domiciliari: nel 2017 Antonino Ciavarello detto Tony, marito di Maria Concetta Riina e padre di tre figli, fu arrestato in Puglia. L'intera famiglia da diversi anni si era trasferita a San Pancrazio salentino, nella piazza principale del paese, dove i carabinieri gli notificarono l'ordine di esecuzione di una pena di sei mesi e la condanna per una truffa che avrebbe commesso nel 2009 a Termini Imerese.

Il genero del boss in Puglia si era costruito una vita all'apparenza lontana dagli affari criminali della famiglia della moglie, portando avanti una ditta di ricambi per automobili. Attività finita in grossi guai finanziari dopo il sequestro di beni e conti correnti per 1,5 milioni dove secondo la Dda di palermo sarebbero finite somme proventi di illeciti. Dopo il sequestro, Ciavarello lanciò anche una colletta su Facebook, gesto che fece molto discutere. Ora per lui è scattato l'arresto.

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