Trastevere, la caccia alla droga per l'omicidio del carabiniere, i residenti: «Qui non si vive più»

Trastevere, la caccia alla droga per l'omicidio del carabiniere, i residenti: «Qui non si vive più»
Trastevere, la caccia alla droga per l'omicidio del carabiniere, i residenti: «Qui non si vive più»
di Pier Paolo Filippi
Domenica 28 Luglio 2019, 11:13 - Ultimo agg. 12:00
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Tutto è iniziato dalla droga, e tutto è iniziato da Trastevere. Se si tirano i fili che hanno portato alla tragica e assurda morte di Mario Cerciello Rega, il 35enne vicebrigadiere dei Carabinieri ucciso a coltellate dietro piazza Cavour, è lì che si arriva. I due studenti americani che lo hanno ucciso avevano passato la serata tra i vicoli che si dipanano da piazza Trilussa in cerca di cocaina. Anche loro insomma, come tantissime altre persone romani, turisti, studenti stranieri per rimediare un po' di droga si erano recati in quella che da tempo è una delle piazze più importanti di spaccio per la movida capitolina.

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LA FOTOGRAFIA
Un fenomeno, quello dello sballo, dei locali dallo shottino a due euro e della droga a ogni angolo che ha deturpato il volto di Trastevere. Specialmente dopo le 18, quando gli abitanti si ritirano nelle loro case e vengono sostituiti dal popolo della movida. «Questo ormai è un quartiere double face spiega Andrea, che lavora al bancone di un locale a piazza Trilussa Di giorno è quasi un paesino. Di notte si trasforma e diventa un luna-park dello sballo e della droga, un paese dei balocchi dove sembra tutto permesso. Ma la droga è una conseguenza, il problema è il proliferare di locali e localini che genera una movida senza controllo». Hashish, marijuana, cocaina, pasticche, crack, eroina: ce n'è per tutti i gusti.

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«Io da tempo la sera non esco più a Trastevere ma vado da altre parti dice Gabriele, 50enne trasteverino di via San Francesco a Ripa Ormai lo sappiamo dove sono i pusher, i posti sono noti a tutti», aggiunge indicando Ponte Sisto, vicolo Moroni, gli angoli e la fontana di piazza Trilussa, i vicoli intorno a via del Moro, vicolo del Cinque, vicolo de' Renzi, piazza Sant'Apollonia e via del Politeama. «È un po' ovunque, ma l'area tra piazza Trilussa e via della Pelliccia è il cuore dello spaccio».
 
 


IL MECCANISMO
Fare l'identikit del pusher-tipo è impossibile. In una zona dove ogni sera si riversano migliaia e migliaia di persone, c'è spazio per tutti, dai nordafricani specializzati in marijuana ed eroina ai giovani che dalle periferie vengono a spacciare cocaina, giovani o ex giovani sbandati che spingono medicinali dall'effetto stupefacente, italiani tossici di vecchia data che spacciano la robba, vu' cumpra' che oltre a braccialetti e collanine vendono anche hashish.
«Non serve cercare la droga, è la droga che cerca te dice Massimo, un giovane che abita in viale Trastevere Con l'esperienza, i pusher riconoscono e avvicinano chi ne è alla ricerca e gliela propongono». Funziona più o meno così. Lo spacciatore prende i soldi e si fa aspettare da qualche parte. Poi va a recuperare la droga, generalmente nascosta in qualche vicolo, spesso dentro i contatori di luce e gas lungo le strade, e gliela consegna. E tra i clienti ci sono anche tanti studenti americani, come i due arrestati per la morte del giovane carabiniere, che quando si tratta di bere ed esagerare ci vanno giù pesanti. «Bevono senza limiti dice Maurizio, 54 anni, cresciuto nel quartiere e spesso danno origine a risse furibonde davanti ai locali».

L'ESASPERAZIONE
I trasteverini sono esasperati. Come Alessandro, il giovane proprietario di un forno. «Abito in via del Moro racconta La sera non esco di casa e quando lo faccio vado da altre parti». Tiziana, proprietaria di una boutique, ha rinunciato a lavorare di sera. «Una volta tenevo aperto fino alle 23.30 spiega la donna ora quando sono le 20 chiudo bottega e scappo a casa». La movida si porta dietro anche la criminalità. «Un mio amico racconta ancora Gabriele di via San Francesco a Ripa alcune notti fa, mentre stava rientrando, è stato spinto all'improvviso dentro un portone ed è stato rapinato del portafogli». Tutti chiedono maggiori controlli delle forze dell'ordine. «Non basta una camionetta in piazza Trilussa, non bastano le divise a passeggio tra i vicoli, i vigili sono troppo pochi», sottolinea ancora Andrea dal suo bancone.
Pier Paolo Filippi
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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