Trump alla guerra dei dazi: dalla moda all'alimentare, il made in Italy nel mirino

Trump alla guerra dei dazi: dalla moda all'alimentare, il made in Italy nel mirino
di F​rancesco Pacifico
Venerdì 31 Marzo 2017, 08:43 - Ultimo agg. 13:18
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Per la cronaca, un primo boicottaggio contro il Belpaese risale al 30 settembre 2011. Amanda Knox era in carcere per l'omicidio Meredith Kercher e The Donald, che aveva preso a cuore il caso della ragazza di Seattle, twittò: «Tutti dovrebbero boicottare l'Italia se Amanda non verrà liberata. Lei è totalmente innocente». Nessuno seguì l'invito, compreso l'attuale presidente degli Stati Uniti, che allora come adesso veste Brioni e ama le cravatte di Marinella. La camicia indossata il giorno del suo giuramento, poi, gliel'ha cucita su misura il sarto italiano Angelo Inglese. E se fino a qualche anno fa sfrecciava in Florida nel weekend su una Ferrari F430, continua ancora pretendere dagli architetti che i suoi alberghi ricordino palazzi veneziani del Cinquecento. A Mario Platero, decano dei giornalisti americani che lo intercettò a Flushing Meadow, sbottò regalò anche un «adoro l'Italia e tutto quello che viene dall'Italia». Una frase che a oggi è la miglior garanzia secondo chi opera Oltreoceano.

Per tutto questo leggendo il Wall Street Journal con i rumors sui possibili dazi al 100 per cento sulle Vespa e l'acqua San Pellegrino Antonio Paone bolla queste notizie come «bufale giornalistiche. No, non è la sensazione che respiriamo qui a New York». Il manager, che guida la controllata americana del gruppo tessile di Arzano che Oltreoceano ha un fatturato di 50 milioni di euro, ricorda «di aver politici della nuova amministrazione tra i miei clienti. E non abbiamo sentori di restrizioni. In California, per esempio, hanno da poco autorizzato l'importazione della vigogna, che era vietata come la pelle degli alligatori. Questo per dire come funzionano le cose Oltreoceano».

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