Dell’Utri e i soldi del Cav, scatta il maxi-sequestro da oltre 10 milioni. I pm: la mafia non c’entra

Il gip di Firenze blocca 10,8 milioni di euro: «I bonifici non erano mai stati dichiarati»

Dell'Utri, maxi sequestro per lui e la moglie: la Procura di Firenze a caccia di 10,8 milioni di euro
Dell'Utri, maxi sequestro per lui e la moglie: la Procura di Firenze a caccia di 10,8 milioni di euro
Giovedì 21 Marzo 2024, 12:36 - Ultimo agg. 22 Marzo, 09:40
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Un fiume di denaro, transitato dai conti di Silvio Berlusconi a quelli di Marcello Dell’Utri e di sua moglie, Miranda Ratti, con la quale, secondo la procura di Firenze, l’ex senatore avrebbe simulato un divorzio, proprio per occultare le entrate. Il calcolo, a partire dalla data della condanna per mafia diventata definitiva nel 2014, ammonta a 42 milioni 679mila euro, soldi che Dell’Utri, in base alla legge Rognoni-La Torre, avrebbe dovuto dichiarare. Così ieri, su richiesta dei procuratori aggiunti di Firenze, Luca Tescaroli e Luca Turco, che indagano sulle stragi del ‘93 e hanno iscritto Dell’Utri per concorso in strage aggravata dalle finalità mafiose e di terrorismo (anche il Cavaliere era indagato) all’ex senatore sono stati sequestrati 10milioni e 840 mila euro. Gli investigatori però hanno recuperato solo 6 milioni e 840mila. E così è stato eseguito un sequestro di credito presso terzi di 3 milioni e 900mila euro a Marina e Pier Silvio Berlusconi, visto che i figli del Cavaliere devono ancora consegnare all’ex senatore azzurro parte dell’eredità di 30 milioni. Il provvedimento colpisce le entrate dal 2017, perché per gli anni precedenti è intervenuta la prescrizione. L’ipotesi della Dia è che le dazioni fossero legate «a un riconoscimento anche morale, l’assolvimento di un debito non scritto, la riconoscenza» nei confronti di Dell’Utri «per aver pagato un prezzo connesso alla carcerazione, senza lasciarsi andare a coinvolgimenti di terzi». 

LE INTERCETTAZIONI

Un’ipotesi che per gli inquirenti troverebbe conferma anche nelle delle intercettazioni, visto che in una telefonata con la compagna di Denis Verdini, il 20 settembre 2020, la Ratti, che per gli investigatori «ritiene di essere portatrice, e titolare, di veri e propri diritti economici verso Berlusconi», insiste nel far capire «che il debito verso di loro è ancora aperto», e lamentando la scarsa generosità del Berlusconi diceva: «Doveva essere ricattato» e l’amica rispondeva: «Appunto, ma se uno non lo ricatta, figlia mia».

E la moglie di Dell’Utri: «È quello infatti il punto». 

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LE DAZIONI

Dalle verifiche dei consulenti dei pm risultano 10 bonifici da euro 90mila ciascuno, effettuati da Berlusconi direttamente sul conto di Dell’Utri, con la causale “donazioni di modico valore”, tra il 19 maggio 2021 al 22 maggio 2023; «ad esse - si legge nel decreto di sequestro - si aggiungeva un ulteriore bonifico per 20.000 euro a titolo di rimborso anticipazione». Tra il 2016 e il dicembre 2020, sono 15 i bonifici in entrata, per un ammontare complessivo di 10 milioni e 550mila euro sul conto di Miranda Ratti, a disporli ancora il Cavaliere, prestiti infruttiferi, mai restituiti, visto che gli investigatori, durante una perquisizione, hanno trovato un documento, non firmato ma attribuito a Berlusconi, nel quale, dopo un elenco delle elargizioni, si manifestava l’intenzione di rimettere il debito in nome dell’amicizia che legava Berlusconi e Dell’Utri da 35 anni. Nel 2012 inoltre i Dell’Utri vendevano a Berlusconi per 11 milioni di euro la villa a Comalcione, con quel denaro la Ratti acquista un immobile a Santo Domingo.

I VERBALI

I pm hanno anche sentito Giuseppe Spinelli il ragioniere fedelissimo del Cavaliere «c’era un rapporto fiduciario», ha detto e ha confermato che era stato raggiunto un accordo tra Berlusconi e Dell’Utri che prevedeva la corresponsione di 30mila euro mensili corrisposti in concreto trimestralmente. Sulle movimentazioni a favore di Dell’Utri, che dal 2011 al 2021, ammontano a 32 milioni e 700mila euro, ha risposto: «Erano richieste di aiuto che la moglie di Dell’Utri ha fatto. La signora Ratti doveva pagare gli avvocati». La necessità della dazione mensile nasceva nel 2021, quando Dell’Utri «esce dal carcere e così poteva stare tranquillo», ha detto un altro teste. 

NO ALLA CONFISCA

Intanto il Tribunale di Palermo procede in direzione opposta e rigetta una richiesta della procura di sottoporre l’ex senatore di Forza Italia alla sorveglianza speciale e di sequestrare i suoi beni: E scrivono: riguardo al fatto che Berlusconi abbia pagato il suo silenzio: è tesi che seppur «estremamente suggestiva presta il fianco alla finora indimostrata esistenza di accordi fra il sodalizio criminale e Berlusconi».

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