D'Ambrosio, da Piazza Fontana a Tangentopoli. Dopo la toga il seggio in Senato

D'Ambrosio, da Piazza Fontana a Tangentopoli. Dopo la toga il seggio in Senato
Domenica 30 Marzo 2014, 18:57 - Ultimo agg. 18:59
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Uno dei volti di Mani Pulite e poi due legislature sui banchi del Senato tra le fila dei Ds e del Partito Democratico. Ma nella sua vita di magistrato Gerardo D'Ambrosio non è ricordato soltanto per Tangentopoli, l'altra grande inchiesta fu quella per la morte di Pinelli dopo la strage di piazza Fontana.



Nato a Santa Maria a Vico (Caserta) il 29 novembre 1930, diplomato al liceo Classico e laureato a pieni voti in Giurisprudenza a Napoli con una tesi in diritto amministrativo, D'Ambrosio approda alla magistratura nel 1957 e arriva a Milano poco dopo. Il suo nome e la storia del Palazzo di giustizia milanese sono legati in modo indissolubile: si occupa dell'istruttoria sulla strage di Piazza Fontana e della morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli.



Nel 1981 assume la funzione di sostituto procuratore generale e si occupa dei primi processi per terrorismo, oltre che alle istruttorie relative al Banco Ambrosiano che vede tra gli altri imputati Roberto Calvi. Nel 1989 viene nominato Procuratore aggiunto di Milano dove dirige prima il Dipartimento criminalità organizzata poi quello dei reati contro la pubblica amministrazione. Dal 1992 è tra i protagonisti (insieme a Francesco Saverio Borrelli, Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo) del Pool che si occupa dell'inchiesta Mani pulite. Negli anni di Tangentopoli gli occhi di tutto il paese sono puntati sul palazzo di giustizia di Milano.



Nel 1999 viene nominato Procuratore capo della Procura della Repubblica di Milano, nel 2002 lascia per limiti di età ma la sua avventura prosegue nel campo della politica: in occasione delle elezioni 2006, accetta la candidatura proposta dai Democratici di Sinistra, di un seggio al Senato, risultando eletto nella Regione Lombardia. È stato componente della II Commissione permanente (Giustizia) del Senato. Alle elezioni del 2008 è stato confermato senatore del Pd.
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