Mafia Capitale, Buzzi vuole trattare: «Parlo se cade l'accusa di mafia»

Mafia Capitale, Buzzi vuole trattare: «Parlo se cade l'accusa di mafia»
di Mauro Evangelisti
Domenica 29 Marzo 2015, 06:28 - Ultimo agg. 30 Marzo, 10:43
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Salvatore Buzzi, l'uomo accusato di gestire il business di Mafia Capitale insieme al boss Massimo Carminati, che tesseva rapporti politici, andava alle cene elettorali, finanziava leader e partiti politici, adesso sta per parlare. «Non accetterò mai però che mi si consideri un mafioso» ha sempre detto. Il suo faccia a faccia di martedì, a Rebibbia, con il pubblico ministero Giuseppe Cascini, uno dei pm che indaga sul Mondo di Mezzo, potrebbe essere il primo di una lunga serie. E porta alle stelle la preoccupazione per un pezzo della classe politica romana.

IL PATTO C'è un particolare inedito che rende nitide le intenzioni di Buzzi circa la sua volontà di vuotare il sacco: due settimane fa ha scritto dal carcere di Nuoro una lettera all'avvocato Giuseppe Rossodivita, chiedendogli di incontrarlo dopo averlo nominato come difensore, al fianco di un altro legale molto affermato che già lo assiste, Alessandro Diddi. Perché è importante questo contatto con Rossodivita? Perché è un uomo-simbolo dell'antipolitica: fu lui, da consigliere regionale dei Radicali nella scorsa legislatura, a fare scoppiare lo scandalo Fiorito. Ecco, se Buzzi pensava di affidarsi a Rossodivita, è non solo per il garantismo che contraddistingue la tradizione dei Radicali, ma anche perché vuole rompere il legame che per decenni lo ha unito al sistema corrotto dei partiti.

L'INCONTRO Dopo avere ricevuto la lettera, Rossodivita è andato a Nuoro a incontrare Buzzi in cella, ma poi ha rinunciato.

Ieri Rossodivita ha preferito non commentare per ragioni deontologiche; ma è chiaro che dietro il suo «no, grazie» c'è il timore di dover iniziare una sorta di trattativa con la procura per barattare le sue rivelazioni con l'ammorbidimento del capo di imputazione con l'aggravante mafiosa. E qui si arriva all'incontro tra Buzzi e il pm Cascini fissato per martedì a Rebibbia.

Fino a oggi l'unico che nell'inchiesta sul Mondo di Mezzo ha fatto delle ammissioni, sia pure parziali, è stato Luca Odevaine, già comandante della polizia provinciale ed ex vice capo di gabinetto della giunta Veltroni. Ma se Salvatore Buzzi deciderà di raccontare tutto ciò che sa, ribadendo però che non intende parlare da «pentito di mafia» perché non si considera un mafioso, allora la situazione potrebbe complicarsi. Per questo anche nel mondo della politica romana (e non solo) si guarda con apprensione alle sue prossime mosse.