Medicinali per dimagrire «aumentano il rischio di suicidio», Ema indaga su tre farmaci: uno serve per curare il diabete

Sono circa 150 le segnalazioni di possibili casi di autolesionismo e pensieri suicidari in persone che utilizzano medicinali a base di liraglutide e semaglutide

Medicinali per dimagrire «aumentano il rischio di suicio», Ema indaga su tre farmaci: uno serve per curare il diabete
Medicinali per dimagrire «aumentano il rischio di suicio», Ema indaga su tre farmaci: uno serve per curare il diabete
Martedì 11 Luglio 2023, 19:17 - Ultimo agg. 12 Luglio, 08:04
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Possibile collegamento fra alcuni faramci per predere peso e un aumento del rischio di suicidio. L'Ema (Agenzia europea del farmaco) sta conducendo una revisione, dopo aver ricevuto un alert dall'ente regolatorio islandese relativo a tre possibili casi. L'agenzia Ue ha spiegato che il suo comitato per la farmacovigilanza (Prac) indagherà sul possibile link con pensieri suicidari e autolesionismo esaminando i farmaci che contengono semaglutide o liraglutide, cioè Wegovy, Saxenda e Ozempic

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Il riesame «è iniziato il 3 luglio ed è stata esteso per includere altri agonisti del recettore Glp-1.

La revisione dovrebbe concludersi nel novembre 2023», prevede l'ente regolatorio Ue. Sono «circa 150» le «segnalazioni di possibili casi di autolesionismo e pensieri suicidari» in persone che utilizzano medicinali a base di liraglutide e semaglutide - usati per la perdita di peso e il trattamento del diabete di tipo 2 - che «le autorità hanno recuperato e stanno analizzando».

 

La revisione

La revisione - spiega l'Ema - è stata avviata dall'Agenzia del farmaco islandese dopo segnalazioni di pensieri suicidari e autolesionismo nelle persone che usano medicinali a base di liraglutide e semaglutide. Si tratta di prodotti «ampiamente utilizzati, con un'esposizione di oltre 20 milioni di anni-paziente finora». La revisione, dunque, «è in corso nell'ambito di una procedura di segnalazione. Un segnale - ricorda l'ente regolatorio europeo - è un'informazione su un nuovo evento avverso potenzialmente causato da un farmaco, o su un nuovo aspetto di un evento avverso noto, che richiede ulteriori indagini. La presenza di un segnale non significa necessariamente che un medicinale abbia causato l'evento avverso in questione».

Il collegamento

Pertanto, puntualizza l'Ema, «non è ancora chiaro se i casi segnalati siano collegati ai farmaci stessi, oppure a condizioni di base dei pazienti o ad altri fattori». «Saxenda e Wegovy - si legge nella nota - sono autorizzati per la gestione del peso, unitamente alla dieta e all'attività fisica, nelle persone obese o in sovrappeso in presenza di almeno un problema di salute legato al peso. Ozempic è autorizzato per il trattamento di adulti con diabete di tipo 2 non sufficientemente controllato in aggiunta alla dieta e all'esercizio fisico, ma è stato utilizzato off-label per la perdita di peso». In Ue, chiarisce infine l'Ema, «il comportamento suicidario non è attualmente elencato come effetto collaterale nelle informazioni sul prodotto per nessun agonista del recettore del Glp-1».

I farmaci

Questi farmaci si sono guadagnati la ribalta mediatica anche sull'onda dei numerosi post sui social media e racconti di celebrità che hanno perso grandi quantità di peso utilizzandoli. Ed è stato registrato di recente un boom di richieste. In particolare Ozempic - che contiene semaglutide come Wegovy, ma con un dosaggio inferiore, ed è destinato alle persone con diabete per aiutarle a controllare glicemia e peso - è finito sotto i riflettori negli ultimi mesi per via dei problemi di carenza generati anche da un uso improprio del farmaco da parte di persone non diabetiche interessate a perdere peso.

Per quanto riguarda il produttore dei farmaci, Novo Nordisk, secondo quanto riporta la Bbc un suo rappresentante ha ribadito che l'azienda ha come priorità la sicurezza dei pazienti e sta collaborando con l'Ema: «Novo Nordisk monitora continuamente i dati degli studi clinici in corso e l'uso nel mondo reale dei suoi prodotti e collabora strettamente con le autorità per garantire la sicurezza dei pazienti e informazioni adeguate agli operatori sanitari».

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